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Due sorelle, due modi diversi di essere ingegnere:
una per aria e una per mare.
Gloria Vittadini si è laureata in Ingegneria Chimica nel 2004 e oggi
lavora in Saipem come head of hook up and commissioning, offshore
division. Grazia Vittadini invece è ingegnere aeronautico,
laurea nel 1998, e è la chief technology officer di Airbus. Entrambe
vivono e lavorano tra Francia e Germania, ma di fatto il loro
ufficio è tutto il mondo. Grazia racconta che prende in media un
aereo ogni giorno. Gloria lavora offshore, su piattaforme petrolifere
sparse per il globo, dove rimane a volte anche più di un mese.
“Straordinario” è l’aggettivo che entrambe attribuiscono ai propri
rispettivi lavori: «Nel senso che è fuori dall’ordinario, sono cose
che, quando vai a scuola o a fare la spesa, neanche ti rendi conto
che esistono. Sono remote: piattaforme petrolifere, navi, condotti
per l’energia situati a 2.000 mt di profondità, raffinerie nel deserto,
pale eoliche nel Mare del Nord», commenta Gloria: infrastrutture
o attività non visibili, ma fondamentali per la vita quotidiana
di tutti, perché producono o trasportano energia e combustibili.
«Del mio lavoro, amo avere la possibilità di fare qualcosa di concreto
per rendere il mondo un posto migliore», aggiunge Grazia.
«La democratizzazione del trasporto aereo, con prezzi sempre più
alla portata di tutti, avvicina i popoli e le culture, ci fa apprezzare
e accettare la diversità per quella che è, un ingrediente che contribuisce
alla pace e alla stabilità dei rapporti tra vari Paesi. Oggi
inoltre abbiamo di fronte a noi una grande sfida ambientale, anche
questo è un campo in cui il mio lavoro può avere un impatto
positivo. Uno degli obiettivi più importanti del mio lavoro, infatti, è
arrivare a soluzioni per il volo a impatto zero, abbassando il consumo
di carburanti il più possibile». Scherzando, Grazia commenta
che il suo obiettivo è rendere sua sorella Gloria disoccupata: un
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