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giorno, i carburanti non serviranno più, e quindi non serviranno
nemmeno le piattaforme petrolifere né le raffinerie.
Gloria: «Quando mi chiedono che lavoro faccio, rispondo: “bella
domanda”! Il mio mestiere cambia più o meno ogni due anni. Oggi
come oggi faccio la manager, assegno le risorse del mio team sui
progetti, pianifico gli acquisti, gli appalti e i mezzi navali che servono
per costruire la piattaforma petrolifera. Poi supervisiono il
cantiere e gestisco le pratiche secondo la legislazione locale (che
ovviamente cambia di volta in volta). Tutto ciò nel bel mezzo di
tempeste e onde alte diversi metri, quando va male. Impossibile
annoiarsi». Anche la vita quotidiana di Grazia non manca di colpi
di scena: «Alterno interazioni con il consiglio di amministrazione
e con le squadre di produzione, momenti di confronto o studio
su scenari tecnologici, training a colleghi, giornate in officina dove
produciamo aeroplani, elicotteri e satelliti, per vedere che uso viene
fatto delle tecnologie che abbiamo sviluppato. Nel mio lavoro,
come CTO, c’è poi una dimensione importante di interazione con
politica e stampa. Nessuna routine».
Come si conciliano lavori così “avventurosi” con la vita personale e
famigliare? «Benissimo», risponde Grazia. «È un concetto del tutto
soggettivo, ciascuno deve trovare il proprio equilibrio. Più cresci
professionalmente, più l’abitudine diventa proprio quella di adattarsi
alla mancanza di routine. Nell’industria aerospaziale sta cambiando
tutto molto velocemente. Metodologicamente, si va verso
modelli collaborativi fluidi, in luoghi diversi ma anche in squadre
sempre diverse. Io per esempio dialogo con università, enti di ricerca,
aziende partner, persino aziende concorrenti e altre industrie
con cui ci sono progetti comuni. Come manager, agevolo in
ogni modo il work-life balance dei miei collaboratori, quando una
persona è felice e soddisfatta a 360° lavora meglio. Ad esempio,
le mie colleghe sono tutte mamme con figli di diversa età. Alcune
lavorano part time (il rendimento è esattamente lo stesso: le madri
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