Alumnae | Ingegnere e Tecnologie | Alumni Politecnico di Milano

geometriche nel piano e nello spazio. Mi affascinava lo studio di
funzioni, di come le cose si collegavano le une alle altre, come le
equazioni stesse. Tutto ciò mi veniva naturale: capivo tutto con
semplicità. Ma non solo, apprezzavo anche spiegarla, perché io la
vedevo semplice e credevo che le difficoltà degli altri fossero dovute
ad una complicata spiegazione. Ho dato ripetizioni di matematica
a studenti di tutte le età, dalle elementari agli universitari,
una delle mie vocazioni sarebbe stata proprio fare l’insegnante di
matematica. Ma sono anche una persona pragmatica e concreta
e quindi ho scelto ingegneria. Consiglio a tutti di seguire la propria
strada indipendentemente dalle pressioni che possono mettere
società e genitori. Bisogna scegliere ciò che piace, perché l’università
è impegnativa e ci vuole passione per portarla a termine. Di
sicuro, il Poli offre delle buone basi per il futuro, specialmente in
un mondo verso il quale cui stiamo andando, sempre più supportato
da software in grado di processare grandi quantità di dati in
tempo reale, che aiuteranno i leader (sempre umani!) a prendere
delle decisioni in modo più veloce. E poi è bello sapere che impariamo
cose che ci permettono di contribuire concretamente allo
sviluppo della società. Io sono entrata in Banca Centrale Europea
poco dopo la laurea, ero la prima Alumna di Ingegneria Matematica
a venire a lavorare qui. Evidentemente si sono accorti che abbiamo
le competenze necessarie: molta programmazione e abilità
tecniche. Oggi come oggi, ogni anno accogliamo almeno uno/due
giovani Alumni di Ingegneria Matematica del Poli.
La questione dell’equilibrio di genere, alla Banca Centrale Europea,
è molto sentita e da tempo sono stati posti obiettivi concreti
per raggiungerlo. Nel mio dipartimento, che è stato creato solo
qualche anno fa, siamo in equilibrio. Invece, ho percepito in modo
più forte lo squilibrio quando ero nel dipartimento di statistica:
partecipavo spesso ad incontri di manager tutti al maschile. Era
interessante vedere il cambiamento di approccio degli uomini, rispetto
al modo di parlare e discutere, quando era presente una
422