Alumnae | Ingegnere e Tecnologie | Alumni Politecnico di Milano

Ho la possibilità di soddisfare la mia curiosità scientifica
e carpire sempre un pochino di più i segreti dell’universo,
dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo.
Inoltre, sono partecipe allo sviluppo di nuove tecnologie
che hanno anche un diretto impatto sociale, basti
pensare ai più moderni acceleratori di particelle che
sono attualmente utilizzati per la cura del cancro.
Diventare un esperto della tecnologia e dei sistemi di ultra-vuoto
richiede un’elevata conoscenza dei materiali. Conoscenza che
certo si acquisisce negli anni di lavoro, ma che richiede delle ottime
basi e una forma mentis che si struttura durante gli anni
universitari. Personalmente, ho avuto il privilegio di completare
la mia laurea al Politecnico di Milano in Ingegneria dei Materiali e
ne riconosco l’alto valore aggiunto, soprattutto adesso nella mia
attività lavorativa. La passione e l’interesse per la tecnologia, combinata
con l’esempio di mio fratello maggiore e il suo percorso in
Ingegneria Aerospaziale a Milano, mi ha permesso facilmente di
trovare la mia strada. Sono orgogliosa di aver fatto il mio percorso
di studi al Politecnico: se ne riconosce il prestigio già durante
il percorso di studi, ma è una volta arrivati in ambito lavorativo
che ce ne si rende davvero conto. Avendo a che fare anche con
studenti di tante nazionalità che arrivano al CERN per le tesi di
master, la differenza di livello si nota ed è lampante. È un’esperienza
che richiede molta concentrazione e forza mentale, ma
potessi seguire qualche corso ancora adesso da lavoratrice lo farei
immediatamente! A chi inizia gli studi, direi di metterci tanta
passione e di considerare che è un’occasione più unica che rara
di dedicarsi unicamente all’apprendimento: più tardi, durante la
fase lavorativa, sarà molto più difficile avere tempo da dedicare
al puro apprendimento; partire quindi con delle solide basi date
all’università è essenziale per lavorare bene e correttamente.
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