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Il mio lavoro è progettare macchine,
veicoli di qualsiasi tipo, con ruote o senza,
principalmente elettrici.
Il mio lavoro è progettare macchine. Automobili, fino a qualche
mese fa; oggi, veicoli di qualsiasi tipo, con ruote o senza, principalmente
elettrici. I momenti che hanno segnato profondamente
la mia carriera sono tre, in ordine cronologico perché sono tutti
allo stesso livello di importanza per me: 1) l’accensione del primo
motore prototipale della Lamborghini Aventador, il MIO primo
motore (era il 2009); 2) il primo giro di prova del Boxster elettrico
e-generation, si trattava di un progetto di ricerca finanziato dal
governo tedesco. Era il 2013 e io ero development engineer per
veicoli elettrici e ibridi; 3) l’opportunità di lavorare in un progetto
di Urban Air Mobility.
Quello dell’automotive è un comparto industriale dove gli uomini
sono più visibili, anche solo per il fatto di rappresentare il 75/80%
degli impiegati. Le donne si trovano principalmente nei dipartimenti
di risorse umane, finance e poi segretarie. Nei dipartimenti
di sviluppo vedo solo recentemente un aumento della presenza
femminile, ma rimane comunque inferiore al 10%. Questo genera
un bias che fa pensare che solo gli uomini possono avere successo
in questo campo, il che naturalmente non è vero. Fortunatamente
molti uomini (soprattutto i più giovani) non si comportano
in modo differente con me perché sono una donna: sono semplicemente
una collega come gli altri. Però può capitare che chi non
mi conosce mi scambi per una segretaria. Per esempio: durante
una riunione di kick-off per un progetto, il cliente vede il team per
la prima volta ed io sono l’unica donna. Vengo presentata come
vice project leader. Il cliente interpreta automaticamente che io
sono l’assistente del project leader e mi chiede di andare a prendere
dei caffè. True story. In quell’occasione, il project leader gli
ha gentilmente spiegato che un ingegnere con la mia esperienza
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