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Alumnae | Ingegnere e Tecnologie | Alumni Politecnico di Milano

Le Alumne condividono la loro storia, in un dialogo virtuale con le future studentesse, per invitarle tutte a fare questa bellissima esperienza che si chiama Politecnico di Milano. 67 laureate in ingegneria tra il 1990 e il 2014, 67 modi diversi di essere ingegnere, tutti accomunati dalla competenza e dalla passione per il proprio lavoro. Quella degli Alumni è una community composta da circa 200 mila professionisti, architetti, designer e ingegneri, di tutte le età e da oltre 100 paesi nel mondo. Il libro “Alumnae” scatta una fotografia in primo piano di uno spaccato di questa grande famiglia politecnica, un primo passo per iniziare a conoscere più da vicino il mondo degli Alumni.

Le Alumne condividono la loro storia, in un dialogo virtuale con le future studentesse, per invitarle tutte a fare questa bellissima esperienza che si chiama Politecnico di Milano.
67 laureate in ingegneria tra il 1990 e il 2014, 67 modi diversi di essere ingegnere, tutti accomunati dalla competenza e dalla passione per il proprio lavoro.


Quella degli Alumni è una community composta da circa 200 mila professionisti, architetti, designer e ingegneri, di tutte le età e da oltre 100 paesi nel mondo.
Il libro “Alumnae” scatta una fotografia in primo piano di uno spaccato di questa grande famiglia politecnica, un primo passo per iniziare a conoscere più da vicino il mondo degli Alumni.

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Con gennaio 2020 mi è stato affidato<br />

l’incarico <strong>di</strong> world class front end service<br />

sales, per cui mi occuperò <strong>di</strong> seguire il<br />

mercato italiano delle utilities per il Service<br />

non più solo delle apparecchiature<br />

<strong>di</strong> alta tensione, prodotte dalla mia Unità<br />

Operativa, ma anche per i trasformatori<br />

<strong>di</strong> potenza e i sistemi <strong>di</strong> automazione<br />

relativi. Lavorare in un settore industriale<br />

richiede una base tecnica anche per<br />

i ruoli commerciali, più si lavora in un<br />

settore specializzato più è necessaria<br />

una conoscenza specifica per essere<br />

in grado in modo autonomo <strong>di</strong> fornire<br />

assistenza, soluzioni, proposte. Senza<br />

contare che, anche lato cliente, si ha per<br />

lo più a che fare con tecnici.<br />

Quelli del Poli sono stati sicuramente<br />

gli anni migliori della mia giovinezza.<br />

Li ricordo come anni intensi, interessanti,<br />

molto vissuti. Nella scelta <strong>di</strong> fare<br />

ingegneria sono stata sicuramente influenzata<br />

dalla famiglia: sia mio padre<br />

che mio fratello maggiore sono ingegneri,<br />

io stessa ho comunque sempre<br />

avuto pre<strong>di</strong>sposizione verso le materie<br />

scientifiche. Sapevo che volevo avere un<br />

ruolo commerciale e sono riuscita praticamente<br />

da subito ad esserlo, mio padre<br />

era <strong>di</strong>rettore commerciale nella sua<br />

azienda e mi piaceva quello che faceva<br />

e che mi raccontava. È un ambiente più<br />

maschile che femminile, soprattutto nei<br />

ruoli manageriali, anche se la percentuale<br />

femminile sta aumentando. L’impatto<br />

sugli uomini, che siano colleghi o<br />

che siano clienti, della donna ingegnere<br />

è talvolta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidenza, ma una volta instaurato<br />

un rapporto devo <strong>di</strong>re che ho<br />

avuto tante sod<strong>di</strong>sfazioni e attestazioni<br />

<strong>di</strong> stima da parte dei clienti.<br />

L’esperienza mi ha insegnato che alla<br />

base ci deve essere la passione per la<br />

tecnica, per la scienza. Alle giovani e ai<br />

giovani che iniziano: la scelta degli stu<strong>di</strong><br />

deve essere fatta pensando al tipo<br />

<strong>di</strong> lavoro che si desidera. È una scelta<br />

<strong>di</strong> vita e non solo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Non ci deve<br />

essere la paura del lavoro che assorbe<br />

troppo tempo togliendolo alla famiglia.<br />

Per esempio, io ho fatto l’errore <strong>di</strong> non<br />

ho accettare un temporary assignment<br />

all’estero perché mio figlio era piccolo<br />

e non me la sono sentita <strong>di</strong> sacrificare<br />

la famiglia. Bisogna un po’ buttarsi. Nel<br />

mio caso, quando ho lasciato una piccola<br />

<strong>di</strong>tta padronale per una multinazionale,<br />

ho scoperto che le possibilità <strong>di</strong><br />

crescita sono davvero tante.<br />

Lavorare in un settore<br />

industriale richiede una<br />

base tecnica anche per<br />

i ruoli commerciali.<br />

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