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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

carbonatico. Date le sue caratteristiche geomorfologiche e stratigrafiche sembra essere<br />

<strong>di</strong> scarsa importanza dal punto <strong>di</strong> vista idrogeologico.<br />

ACQUIFERO DELLA PIANA DI RIETI (A9)<br />

La Piana alluvionale <strong>di</strong> Rieti si estende su una superficie <strong>di</strong> poco superiore ai 100 km²<br />

nel settore nord-orientale <strong>del</strong> Lazio, tra le strutture carbonatiche dei Monti Sabini e <strong>del</strong>la<br />

Valnerina (C5).<br />

Il bacino reatino rappresenta un prodotto <strong>del</strong>l’attività tettonica <strong>di</strong>stensiva che ha<br />

interessato l’area laziale a partire dal Pliocene e che ha consentito la formazione <strong>di</strong><br />

numerosi bacini intramontani per lo più occupati da acque dolci.<br />

L’attivazione <strong>di</strong> faglie transtensive a <strong>di</strong>rezione E-W ha determinato, durante il Pliocene<br />

superiore-Pleistocene inferiore, il collasso <strong>del</strong>la parte centrale <strong>del</strong> bacino con la<br />

conseguente <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>la vera e propria Conca <strong>di</strong> Rieti dove ha continuato la<br />

deposizione dei se<strong>di</strong>menti lacustri. (RBGD)<br />

Il bacino reatino è caratterizzato da una sequenza deposizionale costituita da se<strong>di</strong>menti<br />

grossolani conglomeratici rappresentativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> conoi<strong>di</strong> alluvionali, sui<br />

quali poggiano, a partire dal Pleistocene inferiore, i litotipi limoso-argillosi (prettamente<br />

lacustri) che hanno dato luogo al colmamento <strong>del</strong>la depressione, terminato con il<br />

Pleistecene inferiore.<br />

I depositi fluvio-lacustri che caratterizzano la Piana si sviluppano per uno spessore <strong>di</strong><br />

circa 80 metri e sono costituiti da terreni argilloso-sabbiosi con rare intercalazioni<br />

lentiformi a granulometria più grossolana (RO4D).<br />

SISTEMA DELL’UMBRIA NORD-ORIENTALE (C1)<br />

La struttura <strong>del</strong>l'Umbria Nord-orientale è un sistema idrogeologico prevalentemente<br />

carbonatico, esteso su un’area <strong>di</strong> circa 700 km² e bordato essenzialmente dai<br />

con<strong>di</strong>zionamenti al flusso determinati dai contatti stratigrafici e tettonici tra<br />

litoformazioni a permeabilità relative <strong>di</strong>fferenti.<br />

Il Sistema <strong>del</strong>l'Umbria Nord-orientale comprende la dorsale carbonatica orientata N-S<br />

compresa tra M.te Cucco-Scirca e Spoleto, la cui ossatura è costituita dalle formazioni<br />

carbonatiche meso-cenozoiche <strong>del</strong>la successione Umbro-Marchigiana sia completa che<br />

ridotta, depostesi in ambiente marino dal Lias inferiore (Calcare Massiccio) all’Eocene<br />

(Scaglia variegata e cinerea).<br />

A occidente, tra Spoleto e Foligno, il limite è segnato dal marcato motivo <strong>di</strong>stensivo che<br />

ribassa i termini poco permeabili <strong>del</strong>la parte alta <strong>del</strong>la successione Umbro-Marchigiana.<br />

Tra Foligno e Serravalle il limite è determinato dal passaggio stratigrafico tra la scaglia<br />

calcarea e la scaglia cinerea.<br />

A sud-ovest il limite è posto in corrispondenza <strong>del</strong> piano principale <strong>di</strong> accavallamento<br />

dei M.ti Martani.<br />

A oriente, tra Cagli e Camerino, la struttura è <strong>del</strong>imitata in corrispondenza <strong>del</strong> passaggio<br />

stratigrafico tra la scaglia calcarea e la scaglia cinerea. Tuttavia la presenza <strong>di</strong> travasi<br />

sotterranei segnalati da Boni et alii (1986) (RBSC) dalle dorsali <strong>di</strong> Fabriano e Cagli<br />

verso l'alto corso <strong>del</strong> F. Esino fanno porre il limite <strong>del</strong>l'idrostruttura più a oriente, in<br />

corrispondenza <strong>del</strong> fronte <strong>di</strong> accavallamento principale dei M.ti Sibillini sui flysch<br />

miocenici, sepolto dal retroscorrimento <strong>del</strong>le formazioni mioceniche.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 97

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