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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

fon<strong>di</strong>valle attualmente attraversate dai corsi d’acqua che formano il reticolo idrografico<br />

<strong>del</strong> bacino stesso.<br />

I terreni sono <strong>di</strong> conseguenza notevolmente permeabili e solo su ridotte estensioni<br />

(meno <strong>del</strong> 15% <strong>del</strong> totale) in corrispondenza <strong>del</strong>l’alto corso <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Corno e lungo<br />

l’asta <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera a valle <strong>di</strong> Scheggino e ad ovest <strong>di</strong> Terni, si hanno alcune zone <strong>di</strong><br />

terreni poco permeabili.<br />

Le aree pianeggianti <strong>di</strong> maggior estensione, come il piano carsico <strong>di</strong> Castelluccio <strong>di</strong><br />

Norcia, non presentano fenomeni <strong>di</strong> ristagno <strong>del</strong>le acque, sebbene circondate da rilievi,<br />

poiché risultano drenate da inghiottitoi che permettono alle acque stesse <strong>di</strong> penetrare in<br />

profon<strong>di</strong>tà ed arricchire le falde acquifere profonde.<br />

Le limitate zone pianeggianti che accompagnano il corso <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera e dei suoi<br />

affluenti sono da ascrivere ai depositi fluvio-lacustri <strong>di</strong>me<strong>di</strong>a permeabilità per la<br />

presenza abbastanza equilibrata dei vari componenti. Tali zone con<strong>di</strong>zionano la natura<br />

dei terreni determinando la presenza <strong>di</strong> una fascia valliva ad ovest <strong>di</strong> Terni e <strong>di</strong> una<br />

vasta conca pianeggiante che si estende a NO <strong>del</strong>la città <strong>di</strong> Rieti. Le acque provenienti<br />

dai vari specchi lacustri, residui <strong>del</strong>l’antico lago Velino, e quelle dei corsi d’acqua che si<br />

originano al contatto fra i rilievi calcarei permeabili e la piana torbosa alluvionale,<br />

alimentano il <strong>fiume</strong> Velino, che qui scorre in <strong>di</strong>rezione SE-NO descrivendo numerosi<br />

meandri, data la quasi inesistente pendenza <strong>del</strong> territorio.<br />

Il bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera, comprendente anche quello <strong>del</strong> Velino, è quello che presenta<br />

le quote me<strong>di</strong>e più alte tra i vari bacini che interessano l’Umbria. Infatti la quota<br />

massima viene raggiunta dal M. Vettore (2.476m), ma anche le quote degli altri rilievi<br />

superano spesso <strong>di</strong> molto i 1.500m.<br />

Il <strong>fiume</strong> Corno prende origine in provincia <strong>di</strong> Rieti, dal Monte Terminillo (2216m),<br />

mentre il <strong>fiume</strong> Velino, che si sviluppa quasi per intero fuori dal territorio umbro, nasce<br />

dalle falde <strong>del</strong> monte Pizzuto (o M. Pozzoni, 1903m), estrema propaggine meri<strong>di</strong>onale<br />

dei Monti Sibillini, sullo spartiacque fra il bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera e quello <strong>del</strong>lo stesso<br />

Velino.<br />

I rilievi che caratterizzano la parte iniziale <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera non <strong>di</strong> rado<br />

superano i 2000m, come il monte Porche (2233m), il M.Bove a sud (2102m), tutti in<br />

territorio marchigiano; normalmente le quote, per buona parte <strong>del</strong> bacino, si<br />

mantengono abbondantemente al <strong>di</strong> sopra dei 1000m; infatti, procedendo da NE verso<br />

SO, il limite, che per un lungo tratto separa il bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Nera da quello <strong>del</strong><br />

f.Topino, si appoggia sul M.la Ban<strong>di</strong>tella (1583m), M.Fema (1575m),<br />

M.Cavallo(1485m), tutti ancora in provincia <strong>di</strong> Macerata, poi tocca a monte S.Salvatore<br />

(1146m), M.Maggiore (1428m), M.Fionchi (1337m) a sud <strong>di</strong> Spoleto, M.Acetella<br />

(1016m) e M. Torre Maggiore (1120m), al limite meri<strong>di</strong>onale dei Monti Martani. Da<br />

qui le quote <strong>di</strong>minuiscono poiché lo spartiacque è costituito da una serie <strong>di</strong> basse colline<br />

che movimentano un’ampia zona <strong>di</strong> depositi lacustri pliocenici i quali, compresi fra la V<br />

e la VI dorsale appenninica umbra, si estendono fra Terni e Narni e, verso nord,<br />

raggiungono la valle <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>. L’unico rilievo che si può in<strong>di</strong>viduare nella restante<br />

porzione <strong>di</strong> spartiacque, fino alla confluenza con il F.<strong>Tevere</strong>, è il M.Arnata (561m), su<br />

un affioramento <strong>di</strong> “rosso ammonitico” <strong>del</strong>la VI dorsale appenninica.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 72

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