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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

che, nonostante il vasto bacino, presenta, prima <strong>del</strong>la confluenza con il F.Sordo, portata<br />

assai ridotta.<br />

Quest’ultimo nasce nei pressi <strong>di</strong> Norcia ed è alimentato dalle acque <strong>di</strong> risorgiva<br />

provenienti dal piano carsico <strong>di</strong> Castelluccio, ha una portata costante <strong>di</strong> circa 1,6-1,7<br />

m 3 /sec. Le acque <strong>del</strong> F.Sordo, unitamente alle polle sorgive <strong>di</strong>stribuite lungo il corso <strong>del</strong><br />

F.Corno, contribuiscono in maniera determinante ad aumentare il volume d’acqua <strong>del</strong><br />

<strong>fiume</strong> Nera.<br />

I restanti tributari <strong>di</strong> sinistra, fino a Terni, presentano generalmente, ad eccezione <strong>del</strong> già<br />

citato <strong>fiume</strong> Velino, corso breve ma portata costante ed acque fresche.<br />

Nell’ultimo tratto <strong>del</strong>la Conca Ternana, fino alla confluenza con il F.<strong>Tevere</strong>, affluiscono<br />

corsi d’acqua che subiscono l’influenza <strong>del</strong>l’andamento stagionale <strong>del</strong>le precipitazioni,<br />

poiché provengono da formazioni meno permeabili <strong>del</strong> calcare. Tale è per esempio il<br />

caso <strong>del</strong> T.Aja, proveniente da arenarie e marne mioceniche, che scorre presso il centro<br />

<strong>di</strong> Narni, e <strong>del</strong> T.Serra, che raggiunge il F.Nera nell’abitato <strong>di</strong> Terni dopo un precorso<br />

tortuoso fra la scaglia cinerea <strong>del</strong> Miocene e il calcare marnoso <strong>del</strong> Cretaceo.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista più strettamente morfologico, la natura prevalentemente montana<br />

<strong>del</strong> bacino e la sua forte permeabilità determinano un basso numero (19) <strong>di</strong> corsi<br />

d’acqua, il cui bacino presenta generalmente una modesta estensione; il bacino sotteso<br />

dalle singole stazioni, se si escludono i fiumi Nera e Velino, presenta una <strong>di</strong>stribuzione<br />

prevalente (50%) <strong>di</strong> casi tra 0 e 100 kmq.<br />

Quasi tutti i corsi d’acqua presentano modesti sviluppi <strong>del</strong>l’alveo; solo il <strong>fiume</strong> Velino<br />

ed il Nera (limitatamente al tratto <strong>di</strong> confluenza in <strong>Tevere</strong>), superano i 30m <strong>di</strong> larghezza,<br />

mentre la maggior parte dei 19 corsi d’acqua ha una larghezza che raramente supera i<br />

5m.<br />

La profon<strong>di</strong>tà si mantiene prevalentemente entro 50 cm; solo il <strong>fiume</strong> Velino supera i<br />

3m; il <strong>fiume</strong> Nera non si <strong>di</strong>scosta dai valori prevalenti se non nel tratto terminale.<br />

Caratteristiche geomorfologiche dei bacini <strong>del</strong> Chiani e <strong>del</strong> Paglia<br />

Il bacino <strong>del</strong> Paglia-Chiani si estende per oltre 1300 kmq, <strong>di</strong> cui circa 679 (ben il 52%)<br />

al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> territorio umbro, su una vasta area ricadente ad ovest <strong>del</strong>la dorsale<br />

subappenninica umbra. Detta dorsale, costituita da modesti rilievi (il più alto supera <strong>di</strong><br />

poco gli 800m), rappresenta il limite orientale <strong>di</strong> un bacino costituito per la maggior<br />

parte da rocce poco permeabili, come le argille plioceniche, e da altre formazioni ad<br />

elevata componente argillosa, quali le arenarie, spesso alternate a marne ed argille<br />

siltose. Solo sulle colline più elevate <strong>del</strong>la porzione orientale <strong>del</strong> bacino (subappennino)<br />

si trovano terreni più permeabili; questi sono rappresentati soprattutto dalle arenarie<br />

(“Macigno <strong>del</strong> Mugello”) che passano poi a calcari arenacei nei pressi <strong>del</strong> M.Peglia<br />

(837m), la cui ossatura è formata da calcari e calcari marnosi <strong>del</strong> Cretaceo. Questi<br />

terreni, dotati <strong>di</strong> buona struttura per la giusta proporzione tra sabbia, argilla e CaCO3,<br />

risultano <strong>di</strong>scretamente porosi e permeabili.<br />

La porzione occidentale <strong>del</strong> bacino, solcata dal F.Paglia che nasce dalle pen<strong>di</strong>ci orientali<br />

<strong>del</strong> M.Amiata (1738m) e dai suoi affluenti, è invece formata per la maggior parte da<br />

rilievi che si possono ricollegare alle manifestazioni vulcaniche <strong>del</strong> Quaternario. La<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 74

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