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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

A queste zone <strong>di</strong> ricarica e <strong>di</strong> accumulo si dovrà prestare particolare attenzione nello<br />

stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>la vulnerabilità degli acquiferi in funzione <strong>del</strong>le prospettive <strong>di</strong> utilizzo <strong>del</strong>le<br />

risorse idriche sotterranee, soprattutto per fini <strong>di</strong> approvvigionamento potabile.<br />

Limitatamente al territorio umbro, utili informazioni riguardanti l’ubicazione e la<br />

consistenza, nonché le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> alimentazione e vulnerabilità, <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> falda,<br />

sono reperibili nello stu<strong>di</strong>o sintetico riguardante, essenzialmente, la regione Umbria,<br />

presente presso l’<strong>Autorità</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> e datato 1992. Tra l’altro, vengono<br />

descritte anche la litologia superficiale e la geomorfologia <strong>del</strong>l’area <strong>di</strong> circolazione<br />

idrica e le con<strong>di</strong>zioni idrogeologico-strutturali <strong>del</strong>le formazioni cui appartengono gli<br />

acquiferi. Vengono riportati, inoltre, dati riguardanti la tipologia e la gestione <strong>del</strong>la<br />

captazione, le opere <strong>di</strong> captazione e <strong>di</strong>stribuzione e la potenzialità idrica dei pozzi.<br />

Per quanto riguarda il Lazio, ed, in particolare, il Comprensorio <strong>del</strong>l’area romana,<br />

interessanti informazioni si possono desumere dal Piano degli Interventi per Roma<br />

Capitale stilato dall’A.C.E.A. (Azienda Comunale Energia ed Ambiente) nel 1991.<br />

Nell’ambito degli interventi per la protezione <strong>del</strong>le risorse idriche dall’inquinamento,<br />

sono previsti, ed in parte già realizzati, quelli interessanti le principali aree <strong>di</strong><br />

alimentazione da cui <strong>di</strong>pende il Comprensorio Acquedottistico Romano:<br />

• le acque <strong>del</strong> lago <strong>di</strong> Bracciano;<br />

• l’area <strong>di</strong> Valle Martella, sovrastante le sorgenti <strong>del</strong>l’Acqua Felice-Alessandrina;<br />

• le sorgenti <strong>del</strong>l’Acqua Marcia, nel complesso idrogeologico <strong>del</strong>l’Appennino<br />

Centrale–Valle <strong>del</strong>l’Aniene.<br />

• le sorgenti <strong>del</strong>l’Acqua Vergine;<br />

• le vaste aree <strong>di</strong> alimentazione <strong>del</strong>le falde <strong>del</strong>le sorgenti Peschiera e Capore.<br />

Ulteriori dati concernenti quasi esclusivamente la parte meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong> bacino tiberino,<br />

ed, in particolare, l’area metropolitana romana, sono reperibili nel par. 1.1.2.2.5<br />

“Caratteri idrogeologici” e sono in parte riportati qui <strong>di</strong> seguito.<br />

All’interno <strong>del</strong>l’area sopra definita, risulta che la falda acquifera fondamentale sia<br />

quella la cui base è costituita dalle formazioni impermeabili <strong>del</strong>le argille Plioceniche o<br />

Calabriane, che risultano continue e molto potenti, sulle quali poggiano tutte le altre<br />

formazioni se<strong>di</strong>mentarie e piroclastiche.<br />

Al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> questa falda <strong>di</strong> base esistono più falde sovrapposte in corrispondenza dei<br />

contatti fra le formazioni a permeabilità <strong>di</strong>versa. Nell’ambito <strong>del</strong>la falda <strong>di</strong> base possono<br />

<strong>di</strong>stinguersi due falde idriche artesiane, <strong>del</strong>le quali una ha la propria sede nel complesso<br />

alluvionale <strong>Tevere</strong>-Aniene e l’altra interessa l’area ad est <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> e a sud<br />

<strong>del</strong>l’Aniene.<br />

La falda contenuta nelle alluvioni ha una quota me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> una trentina <strong>di</strong> metri sotto il<br />

livello <strong>del</strong> mare, risale fino a una quota +7 m.s.m. circa ed ha una portata <strong>di</strong> circa 10<br />

litri/secondo; è contenuta in un banco <strong>di</strong> ghiaia <strong>del</strong>lo spessore variabile da 2 a 17 m<br />

sottostante alle alluvioni e sovrapposta ai depositi argillosi marini <strong>del</strong> Calabriano e<br />

Pliocene.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 198

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