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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

Se il trasporto solido <strong>di</strong> fondo, che sembra avere importanza predominante per la<br />

mo<strong>del</strong>lazione <strong>del</strong>l’alveo (cfr. par.1.1.3.4.2 - Evidenziazione <strong>del</strong>le mo<strong>di</strong>fiche<br />

planimetriche ed altimetriche degli alvei, come conseguenza <strong>del</strong>l’erosione), è<br />

strettamente legato ai fenomeni <strong>di</strong> piena, è interessante notare come il deflusso torbido<br />

possa essere collegato all’erosione. Dalle analisi effettuate e dai dati acquisiti nel corso<br />

<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o condotto dalla società VAMS nel 1992, infatti, risulta che le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

magra, in assenza <strong>di</strong> trasporto solido, siano più importanti ai fini erosivi rispetto alla<br />

con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> massima piena e portata solida. In regime <strong>di</strong> morbida, quin<strong>di</strong>, con assenza<br />

<strong>di</strong> apporto <strong>di</strong> materiale da monte, la velocità d’attrito può essere tle da produrre, anche<br />

in virtù <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> durata potenzialemente molto lunghi, fenomeni erosivi notevoli. Ciò<br />

sembra confermato da recenti teorie e prove sperimentali: in particolare, dalle ricerche<br />

<strong>di</strong> Gill, si evince che la situazione più gravosa, nei confronti <strong>del</strong>lo scavo, è quella <strong>di</strong><br />

incipiente trasporto <strong>di</strong> fondo.<br />

Se, come già visto, il culmine nell’approfon<strong>di</strong>mento <strong>del</strong> fondo <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> è stato<br />

raggiunto a cavallo degli anni ‘60-’70, bisogna anche rilevare che, a partire dagli anni<br />

‘60, si è verificata una progressiva riduzione <strong>del</strong>l’entità e <strong>del</strong> numero dei fenomeni <strong>di</strong><br />

piena, a cui corrisponde un aumento dei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> magra. E’ interessante notare come,<br />

in corrispondenza <strong>di</strong> ogni periodo <strong>di</strong> magra, si registrino singoli valori <strong>del</strong> trasporto<br />

solido molto bassi ma che, sommati nell’arco <strong>del</strong>la durata <strong>del</strong>la magra stessa, forniscono<br />

valori affatto trascurabili.<br />

La tabella che segue deriva dal raffronto tra i dati pubblicati dal Servizio Idrografico<br />

Nazionale, integrati dagli stu<strong>di</strong> effettuati dalla società SAPPRO nel 1990:<br />

ANNO DEFLUSSO TORBIDO<br />

(ton*10 3 DEFLUSSO TORBIDO<br />

)<br />

UNITARIO (ton*km 2 )<br />

1971 (S.I.) 284 17<br />

1972 (S.I.) 853 52<br />

1973 (S.I.) 383 23<br />

1985 (S.I.) 581 30<br />

1990 (S.A.P.P.R.O.) 665 40<br />

Allo stato attuale, lungo il corso <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, da Corbara al mare, l’unico tratto <strong>di</strong> <strong>fiume</strong><br />

dove l’alveo fluviale sembra in accumulo <strong>di</strong> inerti è situato imme<strong>di</strong>atamente a monte<br />

<strong>del</strong>la traversa <strong>di</strong> Nazzano, mentre sono numerosi i tratti in erosione.<br />

Si possono analizzare brevemente alcune problematiche legate a tale fenomeno: la<br />

stabilità <strong>del</strong>l’alveo e le opere su <strong>di</strong> esso realizzate, la stabilità <strong>del</strong>le spiagge nei pressi<br />

<strong>del</strong>la foce, la possibilità <strong>di</strong> navigazione, la razionale utilizzazione <strong>del</strong>le risorse che il<br />

<strong>fiume</strong> offre (prelievi <strong>di</strong> acqua, prelievi <strong>di</strong> materiali inerti, etc.).<br />

La stabilità <strong>del</strong>l’alveo e <strong>del</strong>le opere su <strong>di</strong> esso realizzate può essere pregiu<strong>di</strong>cata<br />

dall’erosione <strong>del</strong>l’alveo fluviale.<br />

La tendenza all’erosione può naturalmente essere contrastata anche con opportune opere<br />

idrauliche tendenti, ad esempio, a <strong>di</strong>minuire la velocità <strong>del</strong>la corrente. Nel caso <strong>del</strong><br />

<strong>fiume</strong> <strong>Tevere</strong> si ricordano le 7 soglie nel tratto urbano che hanno <strong>di</strong>minuito solo in parte<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 379

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