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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

In tal modo si elimina la <strong>di</strong>pendenza dal parametro durata <strong>del</strong>la pioggia, con il<br />

vantaggio <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong> rappresentazioni grafiche. La maggiore<br />

controin<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> questa metodologia è costituita dal non tenere conto <strong>di</strong> particolarità<br />

morfologiche locali, se non in<strong>di</strong>rettamente, attraverso la <strong>di</strong>stribuzione spaziale dei<br />

pluviografi.<br />

Per superare tale tipo <strong>di</strong> limitazione è possibile introdurre nella elaborazione spaziale<br />

dei parametri alcuni fattori <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne morfologico, come l’altitu<strong>di</strong>ne, l’orografia,<br />

l’esposizione, la <strong>di</strong>stanza dal mare, ecc., che si ritiene possano influenzarne le<br />

caratteristiche. Il metodo si riconduce all’applicazione <strong>del</strong>l’analisi <strong>di</strong> regressione<br />

multipla in quanto, utilizzando le osservazioni relative a tutti i pluviografi che ricadono<br />

nella zona esaminata, si ricercano le leggi <strong>di</strong> regressione tra le altezze <strong>di</strong> pioggia <strong>di</strong><br />

assegnata durata e probabilità e taluni dei fattori in<strong>di</strong>cati.<br />

Infine, l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> zone pluviografiche omogenee procede secondo due schemi<br />

concettuali <strong>di</strong>stinti:<br />

- un approccio <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>scriminatorio, che assume a priori una certa <strong>del</strong>imitazione <strong>di</strong><br />

zone pluviometriche omogenee, sulla base <strong>del</strong>la contiguità geografica e <strong>di</strong><br />

caratteristiche climatologiche e morfologiche, e procede ad una verifica statistica<br />

<strong>del</strong>l’ipotesi adottata;<br />

- un approccio <strong>di</strong> tipo “clustering” che, prescelto un insieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori ritenuti<br />

significativi per il problema in stu<strong>di</strong>o, fa ricorso a qualcuno dei criteri <strong>di</strong> “cluster<br />

analysis” per in<strong>di</strong>viduare gruppi <strong>di</strong> stazioni zomiglianti sulla base degli in<strong>di</strong>catori scelti.<br />

Un’altra tecnica <strong>di</strong> regionalizzazione, per la quale le zone omogenee devono essere<br />

preliminarmente definite, si basa sulla costruzione per varie durate <strong>del</strong>le <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong><br />

probabilità <strong>del</strong>e altezze <strong>di</strong> pioggia a<strong>di</strong>mensionalizzate rispetto ad un “valore in<strong>di</strong>ce”. I<br />

singoli campioni che si ritiene appartengano ad un raggruppamento omogeneo vengono<br />

a costituire un’unica serie, utilizzata per la stima dei parametri <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo<br />

probabilistico che viene assunto. L’analisi <strong>del</strong>le variabili idrologiche viene dunque<br />

sud<strong>di</strong>visa in due fasi, una relativa alla in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> probabilità<br />

<strong>del</strong>la variabile x’=x/µ, detta fattore <strong>di</strong> crescita a livello regionale, l’altra relativa alla<br />

stima <strong>di</strong> µ, il valore in<strong>di</strong>ce nel sito d’interesse. Le due fasi si presentano sostanzialmente<br />

autonome, in quanto il mo<strong>del</strong>lo probabilistico usato per costruire lo stimatore <strong>di</strong> x’ non<br />

pone con<strong>di</strong>zioni sulla determinazione <strong>di</strong> µ. Il valore in<strong>di</strong>ce viene posto in relazione con<br />

le caratteristiche geografiche, morfologiche e climatiche dei bacini appartenenti ai<br />

gruppi in<strong>di</strong>viduati, attraverso la derivazione <strong>di</strong> relazioni <strong>di</strong> tipo regressivo a vali<strong>di</strong>tà<br />

regionale. In questo modo risulta possibile determinare il valore <strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>ce anche per<br />

siti sprovvisti <strong>di</strong> osservazioni <strong>di</strong>rette sufficienti.<br />

I limiti <strong>di</strong> applicabilità <strong>di</strong> questa metodologia sono legati ad una serie <strong>di</strong> ragioni:<br />

- gli effetti <strong>del</strong>la correlazione spaziale ed eventualmente temporale, fra le osservazioni<br />

nelle <strong>di</strong>verse stazioni <strong>di</strong> misura;<br />

- gli effetti <strong>del</strong>la eterogeneità spaziale <strong>del</strong>le osservazioni, che si traduce nella non<br />

identità <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>del</strong>la variabile standar<strong>di</strong>zzata x’;<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 219

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