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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

− fondovalle alluvionali<br />

− fasce collinari<br />

− zone <strong>di</strong> montagna<br />

− colline vulcaniche Tosco-Laziali.<br />

Queste zone mostrano la presenza ricorrente degli stessi termini litologici<br />

precedentemente descritti. In particolare possiamo considerare:<br />

− Fondovalle alluvionali costituiti da: A, qA, qSC, qS, qC,<br />

− Fasce collinari costituite da: Fm, m 3 G 1 , m 4 S, m 4 CS, m 4 C, m 2 G, m 2 LG, mC, F, Gl,<br />

Ag<br />

− Zone <strong>di</strong> montagna costituite da: msL, j-t LLdD, cL, j-t LD, j DLd, jLLd, tD, c-j<br />

L+Ld, m 2 L, m 3 L, jLD, jLm, jLDhd<br />

− Colline vulcaniche tosco-laziali costituite da: qV, V, Vs.<br />

Si riporta <strong>di</strong> seguito una più dettagliata descrizione <strong>del</strong>le caratteristiche principali<br />

rilevabili nelle unità in<strong>di</strong>viduate.<br />

Fondovalle alluvionali<br />

In queste zone sono comprese le pianure alluvionali percorse dai fiumi <strong>Tevere</strong>, Velino,<br />

Nera, Paglia, Chiani, Maroggia, Topino, che attraversano alcune importanti pianure<br />

interne come le conche <strong>di</strong> Terni e Rieti, le piane <strong>di</strong> Gubbio, Gualdo Ta<strong>di</strong>no, Foligno,<br />

Sansepolcro e quelle minori <strong>di</strong> Pietrafitta, Fabro-Città <strong>del</strong>la Pieve, leonessa, Magliano<br />

de’ Marsi, Norcia, Magione.<br />

Tutte le piane citate, originate durante le fasi tar<strong>di</strong>ve <strong>del</strong>l’orogenesi appenninica, si sono<br />

evolute attraverso fasi lacustri risalenti al Plio-Pleistocene, che i numerosi ritrovamenti<br />

fanno attribuire al Villafranchiano.<br />

Queste aree sono, quin<strong>di</strong>, costituite inferiormente da depositi <strong>di</strong> materiali sciolti a<br />

matrice sabbiosa e argillosa con sacche e lenti <strong>di</strong> ghiaie e conglomerati fluvio lacustri,<br />

ricoperti da alluvioni recenti spesso terrazzate a più livelli.<br />

La morfologia <strong>di</strong> queste aree è prevalentemente piatta, o con vaste superfici ondulate,<br />

ma caratterizzate da pendenze bassissime (generalmente inferiori all’8-10%), salvo<br />

presentare brusche rotture <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>o in corrispondenza dei terrazzi fluviali o degli alvei<br />

attuali dei corsi d’acqua.<br />

Questi ultimi possono essere sede <strong>di</strong> piccole frane e crolli localizzati, mentre lungo i<br />

corsi d’acqua si verificano fenomeni <strong>di</strong> erosione <strong>di</strong> sponda, in particolare in<br />

corrispondenza <strong>del</strong>le anse, nonchè <strong>di</strong> erosione lineare, nei tratti in cui il <strong>fiume</strong> reincide i<br />

suoi stessi depositi.<br />

Le zone <strong>di</strong> contatto tra le piane ed i versanti collinari, montani o vallivi circostanti, sono<br />

costituite generalmente da ampie fasce <strong>di</strong> detrito dovuto al <strong>di</strong>sfacimento dei rilievi, altre<br />

volte sono coperte da conoi<strong>di</strong> <strong>di</strong> deiezione, spesso affiancate e compenetrate tra loro.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 60

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