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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

afferma che la foce era allora circa 1800 metri oltre l’ultimo gomito (che vuol <strong>di</strong>re ben<br />

più <strong>di</strong>etro rispetto a quella linea <strong>del</strong> VI secolo riportata in carta), per cui, tra il 540 e il<br />

1569, il tasso <strong>di</strong> progradazione me<strong>di</strong>o dovrebbe essere compreso tra 1.5 e 2.0<br />

metri/anno.<br />

Come si vede, quin<strong>di</strong>, è assai arduo tentare una ricostruzione precisa <strong>del</strong>la<br />

progradazione <strong>del</strong>la foce tra il I secolo d.C. e il Rinascimento, essendo le testimonianze<br />

<strong>di</strong> questo periodo scarse o contrad<strong>di</strong>ttorie.<br />

Più agevole risulta la ricostruzione dal Rinascimento ad oggi. Nel 1662 veniva costruita,<br />

sul canale <strong>di</strong> Fiumicino, la torre Alessandrina, che, costruita in mare, era, pochi anni<br />

dopo, già in terraferma. Nel 1773 veniva costruita la torre Clementina.<br />

I dati <strong>del</strong>la livellazione, effettuata nel 1744 dagli ingegneri Chiesa e Gambarini,<br />

mostrano che la riva si era spostata verso mare <strong>di</strong> circa 1554 metri, nei 175 anni che<br />

separavano quel rilievo dalla costruzione <strong>del</strong>la torre <strong>di</strong> S. Michele. Il tasso <strong>di</strong><br />

avanzamento era dunque stato, a Fiumara Grande, <strong>di</strong> 8,88 m/anno.<br />

Nel 1827, il Rasi afferma che la <strong>di</strong>stanza <strong>del</strong>la Torre <strong>di</strong> S.Michele dalla foce era <strong>di</strong> 1739<br />

metri. Nel 1850, Giovanni Cavalieri <strong>di</strong> San Bertolo, ingegnere <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, afferma che<br />

la torre <strong>di</strong>stava dal mare 1870 metri, per cui si deduce che l’incremento <strong>del</strong>la<br />

progradazione oscillava, in questi peri<strong>di</strong>, tra 2 e 4 m/anno.<br />

Non è da escludere che, in quest’ultima notevole riduzione, abbia inciso il <strong>di</strong>stacco<br />

artificiale <strong>di</strong> parte <strong>del</strong>la Val <strong>di</strong> Chiana, le cui acque, dal 1780, anzichè nel <strong>Tevere</strong> furono<br />

definitivamente riversate in Arno. Con tale operazione, il bacino tiberino perse circa<br />

1000kmq.<br />

Successivamente, si è assistito a piccoli spostamenti <strong>del</strong>la foce con andamenti<br />

contrastanti, fino al 1905, quando Tor San Michele <strong>di</strong>stava dal mare circa 2000 metri<br />

(D’Arrigo, 1932). Sembra questo il momento <strong>di</strong> massima progradazione <strong>del</strong>la foce <strong>di</strong><br />

Fiumara Grande.<br />

Scarsi sono, invece, i dati per quanto riguarda i litorali <strong>del</strong>tizi. Essi non consentono una<br />

precisa ricostruzione <strong>del</strong>la loro evoluzione ed i litorali storici tracciati da Ponzi (1875)<br />

possono dare solo un’idea <strong>del</strong>la progradazione litoranea, in quanto i punti sono<br />

estrapolati sulla base dei dati alla foce, senza però oggettivi punti <strong>di</strong> riscontro in altre<br />

zone. Resta comunque un punto fermo la linea <strong>di</strong> riva <strong>del</strong> 1875, tracciata dall’IGM.<br />

Nel 1930, come riporta il già citato D’Arrigo, la foce <strong>di</strong>sta dalla torre <strong>di</strong> San Michele<br />

1750 metri circa (il dato contrasta con i 1620m forniti dal Coari). Nella cartografia<br />

<strong>del</strong>l’IGM dei primi anni ‘50, quella <strong>di</strong>stanza si è ridotta a circa 1550 metri.<br />

L’arretramento appare evidente e la foce è ormai già stabilizzata da opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.<br />

Anche il vertice <strong>del</strong>la sponda destra mostrava, nei primi anni <strong>del</strong> secolo, un’evidente<br />

fase <strong>di</strong> corrosione, se si considera che il faro, costruito nel 1903 a Fiumara Grande, circa<br />

un centinaio <strong>di</strong> metri nell’entroterra, era, nel 1913, raggiunto dai flutti, tanto da rendere<br />

necessarie opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 398

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