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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

I risultati sperimentali <strong>del</strong>le prove <strong>di</strong> trasporto solido <strong>di</strong> fondo, in una data stazione <strong>di</strong><br />

misura, possono essere poi correlati alla portata liquida nella stessa stazione, ottenendo<br />

così un grafico che fornisce, per ogni portata, la quantità <strong>di</strong> materiale trasportato.<br />

Conoscendo poi le curve <strong>di</strong> durata <strong>del</strong>le portate liquide a passo annuale, è possibile<br />

costruire la corrispondente curva <strong>del</strong>le portate solide <strong>di</strong> fondo e calcolare il trasporto<br />

solido totale annuo <strong>di</strong> fondo.<br />

Il trasporto solido in sospensione si verifica quando le particelle solide erose sono <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni tali da essere trasportate “sospese” nella corrente liquida.<br />

Con<strong>di</strong>zione necessaria per tale tipo <strong>di</strong> trasporto è che le velocità ascensionali <strong>di</strong><br />

agitazione superino la velocità <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentazione propria <strong>del</strong>le particelle. Naturalmente,<br />

non è la <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>le particelle che determina il loro trasporto al fondo o in<br />

sospensione, ma la loro <strong>di</strong>mensione in riferimento alla velocità <strong>del</strong>la corrente; succede<br />

quin<strong>di</strong> che, in un corso d’acqua, le stesse particelle che sono normalmente trasportate al<br />

fondo possono essere trasportate in sospensione durante una fase <strong>di</strong> piena, o, al<br />

contrario, che, nello stesso corso d’acqua, le particelle trasportate in sospensione nelle<br />

aste <strong>del</strong> corso iniziale a forte pendenza, vengano poi trasportate al fondo nel corso<br />

finale.<br />

In generale, la concentrazione me<strong>di</strong>a <strong>del</strong>la sospensione torbida è una funzione crescente<br />

con la profon<strong>di</strong>tà, anche se, durante i campionamenti in una data sezione, è possibile<br />

riscontrare numerose anomalie.<br />

La misurazione <strong>del</strong> trasporto in sospensione si realizza campionando, in una data<br />

stazione <strong>di</strong> misura, vari campioni d’acqua <strong>di</strong> volume determinato (solitamente 1 litro) e,<br />

quin<strong>di</strong>, pesando il materiale trattenuto dopo la filtrazione, ottenendo così la torbi<strong>di</strong>tà<br />

specifica espressa in g/l.<br />

A questo punto, bisogna precisare che il fenomeno <strong>del</strong> materiale non se<strong>di</strong>mentabile o<br />

“wash load”, (definito come il trasporto <strong>di</strong> materiale a granulometria più fine <strong>di</strong> quella<br />

costituente l’alveo), pur avvenendo anche a breve <strong>di</strong>stanza dal fondo, viene considerato<br />

facente parte unicamente <strong>del</strong> trasporto solido in sospensione.<br />

Recentemente, per la misurazione <strong>del</strong> trasporto solido in sospensione sono state messe a<br />

punto <strong>di</strong>verse tecniche <strong>di</strong> monitoraggio continuo, che forniscono <strong>di</strong>rettamente il valore<br />

<strong>del</strong>la torbi<strong>di</strong>tà specifica.<br />

Tra i sistemi <strong>di</strong> monitoraggio continuo si ricordano il metodo con torbio<strong>di</strong>metro a<br />

cellule fotoelettriche e la metodologia <strong>di</strong> tipo ra<strong>di</strong>oisotopico. Il torbio<strong>di</strong>metro a cellule<br />

fotoelettriche fornisce, lungo verticali prefissate <strong>del</strong>la sezione <strong>di</strong> misura, un profilo<br />

continuo <strong>di</strong> torbi<strong>di</strong>tà, effettuando anche campionamenti meccanici lungo le stesse<br />

verticali, si ottiene la taratura dei profili.<br />

La metodologia <strong>di</strong> tipo ra<strong>di</strong>oisotopico consiste, invece, nella misura <strong>del</strong>la densità <strong>di</strong> un<br />

dato volume fluido, ottenuta me<strong>di</strong>ante il rilievo <strong>del</strong>l’attenuazione che subisce una<br />

ra<strong>di</strong>azione monoenergetica nell’attraversamento <strong>del</strong> mezzo. Da questa si ricava, avendo<br />

opportunamente tarato lo strumento, la torbi<strong>di</strong>tà specifica <strong>del</strong> volume sondato.<br />

I sistemi <strong>di</strong> monitoraggio hanno però il limite <strong>di</strong> perdere <strong>di</strong> sensibilità quando si hanno<br />

elevate concentrazioni, nelle fasi <strong>di</strong> piena, dove è quin<strong>di</strong> preferibile il rilievo meccanico.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 373

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