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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

“L’unità fisiografica rappresenta anche l’area alla quale ha significato estendere i rilievi<br />

inerenti al movimento <strong>del</strong>le sabbie...”, o, secondo un’altra definizione, l’unità<br />

fisiografica è quel tratto <strong>di</strong> costa compreso, dal punto <strong>di</strong> vista <strong>del</strong> trasporto solido<br />

longitu<strong>di</strong>nale, tra due punti in cui il valore <strong>del</strong> trasporto è zero, o tra due punti <strong>di</strong> flesso.<br />

Foci <strong>di</strong> fiumi o torrenti non interrompono l’unità fisiografica, anche se il verso <strong>del</strong><br />

trasporto litoraneo è <strong>di</strong>scorde sui due lati, in quanto mo<strong>di</strong>fiche anche piccole su un lato<br />

<strong>del</strong>la foce inducono una <strong>di</strong>versa ripartizione degli apporti fluviali e pertanto esercitano<br />

influenza anche sul lato opposto”.<br />

L’elemento fisico centrale <strong>del</strong>l’unità fisiografica, maggiormente soggetto all’influenza<br />

degli interventi antropici, è la spiaggia, nelle sue componenti emersa e sommersa.<br />

L’evoluzione <strong>del</strong>l’unità fisiografica è regolata dai fattori meteo-marini, che attivano il<br />

flusso se<strong>di</strong>mentario <strong>del</strong> “nastro trasportatore litoraneo” e mo<strong>del</strong>lano le spiagge, e non<br />

dai movimenti <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> masse idriche marine.<br />

Essendo normalmente sede <strong>di</strong> recapito <strong>di</strong> più corsi d’acqua, anche <strong>di</strong> livello alto (bacini<br />

nazionali), le “unità fisiografiche” rappresentano l’elemento gerarchicamente più<br />

elevato nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> ogni sistema dei bacini sottesi.<br />

La fascia costiera è <strong>del</strong>imitata verso terra dalla duna ultima formatasi (struttura <strong>di</strong><br />

accumulo geneticamente correlata alla spiaggia) o da una falesia. La duna può essere<br />

stata <strong>di</strong>strutta od occupata da sovrastrutture. Relitti <strong>di</strong> duna possono permettere <strong>di</strong><br />

riconoscere la posizione che sarebbe stata naturalmente occupata da tale elemento<br />

morfologico.<br />

La spiaggia è composta da una parte emersa e da una parte sommersa. La spiaggia<br />

sommersa è costituita da materiali grossolani (sabbia) che il moto ondoso, governato dai<br />

fattori meteomarini (venti), può spostare in un an<strong>di</strong>rivieni fra sotto e sopra il mare,<br />

secondo movimenti trasversali rispetto allo sviluppo longitu<strong>di</strong>nale <strong>del</strong>la costa. I<br />

materiali <strong>del</strong>la spiaggia sommersa sono mo<strong>del</strong>lati in una serie mobile <strong>di</strong> barre e gole<br />

intercalate. In con<strong>di</strong>zioni meteo favorevoli, tali materiali alimentano la spiaggia. In<br />

con<strong>di</strong>zioni sfavorevoli, i materiali <strong>del</strong>la spiaggia emersa alimentano il sistema <strong>del</strong>le<br />

barre.<br />

Le acque <strong>di</strong> ritorno dei marosi che si avventano sulla spiaggia sono compresse a riva dai<br />

marosi sopravvenenti e, con parte <strong>del</strong>le acque <strong>di</strong> questi, danno luogo a correnti litoranee<br />

capaci <strong>di</strong> spostare i materiali sabbiosi in senso parallelo alla spiaggia. A tale flusso<br />

capace <strong>di</strong> trasportare i materiali grossolani (sabbia) viene assegnato il nome “nastro<br />

trasportatore litoraneo”.<br />

La fascia esterna alla serie <strong>del</strong>le barre è la sede naturale <strong>di</strong> accumulo dei se<strong>di</strong>menti<br />

sottili che non possono depositarsi nella zona ad alta energia <strong>del</strong>le barre. La<br />

<strong>del</strong>imitazione fra le due fasce, <strong>di</strong> prevalente deposizione <strong>di</strong> materiali grossolani e <strong>di</strong><br />

prevalente deposizione dei materiali sottili, è piuttosto netta. La fascia <strong>di</strong> <strong>del</strong>imitazione<br />

si colloca a profon<strong>di</strong>tà variabile dai <strong>di</strong>eci ad alcune decine <strong>di</strong> metri, in funzione dei<br />

livelli energetici locali. La granulometria dei se<strong>di</strong>menti <strong>del</strong>la seconda zona è ancora<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 20

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