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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

per 3500 m 3 /s, corrispondenti a un tempo <strong>di</strong> ritorno <strong>di</strong> 500 anni, c’è possibilità <strong>di</strong><br />

tracimazione più estesa anche a valle <strong>di</strong> Ponte Milvio e <strong>del</strong> Ponte Duca d’Aosta, nonchè<br />

esondazioni più estese a monte <strong>del</strong> ponte levatoio <strong>di</strong> Fiumicino.<br />

Queste valutazioni sono affette da incertezze <strong>di</strong> carattere sia idrologico, sia idraulico.<br />

L’incertezza idrologica, relativa alla valutazione probabilistica <strong>del</strong>le portate al colmo,<br />

cresce rapidamente all’aumentare <strong>del</strong>la portata, anche in funzione <strong>del</strong> tempo <strong>di</strong> ritorno.<br />

Le previsioni per tempi <strong>di</strong> ritorno elevati sono quin<strong>di</strong> affette da una considerevole<br />

incertezza, non eliminabile. Che questa incertezza possa giocare in sfavore <strong>del</strong>la<br />

sicurezza è suggerito dal fatto che molti corsi d’acqua <strong>del</strong>l’Italia peninsulare, e in<br />

particolare alcuni affluenti <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, hanno presentato eventi <strong>di</strong> eccezionale valore<br />

(outliers) con frequenza maggiore <strong>di</strong> quella prevista dalle usuali leggi probabilistiche,<br />

quali la legge <strong>di</strong> Gumbel.<br />

Per quanto le osservazioni a Ripetta non giustifichino l’impiego <strong>di</strong> leggi che tengano<br />

conto <strong>di</strong> tale fenomeno, non è tuttavia possibile escludere che esso possa interessare<br />

anche il basso corso <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>. Questa eventualità è, tra l’altro, suffragata dalle piene<br />

molto elevate che si sono verificate nel <strong>di</strong>cembre <strong>del</strong> 1990 e nel febbraio <strong>del</strong> 1915.<br />

Nonostante tutte le inevitabili incertezze, il quadro risultante dalle elaborazioni<br />

compiute in merito alla vulnerabilità <strong>di</strong> Roma alle inondazioni non appare, almeno dal<br />

punto <strong>di</strong> vista strettamente idrologico, negativo. Eventuali tracimazioni potrebbero<br />

verificarsi soltanto per portate molto elevate e i tratti interessati hanno uno sviluppo<br />

complessivamente limitato.<br />

Va però sottolineato che quello <strong>del</strong>la tracimazione è soltanto uno dei rischi connessi con<br />

il transito <strong>del</strong>le gran<strong>di</strong> piene. Esiste sempre la possibilità <strong>di</strong> ce<strong>di</strong>menti strutturali <strong>del</strong>le<br />

opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. Entrambe le piene più importanti verificatesi negli ultimi 100 anni -<br />

quella <strong>del</strong> 2 <strong>di</strong>cembre 1990 e quella <strong>del</strong> 17 <strong>di</strong>cembre 1937- hanno provocato <strong>di</strong>ssesti: la<br />

prima col crollo <strong>del</strong> muraglione in sponda destra tra i ponti Garibal<strong>di</strong> e Cestio e lesioni<br />

tra quest’ultimo e ponte Palatino, nonchè con la rottura degli argini <strong>del</strong>la bonifica <strong>di</strong><br />

Maccarese;la seconda con la rottura degli argini a valle <strong>del</strong>la città, dovuta, pare, a<br />

tracimazione. Se è vero che l’estensione <strong>del</strong> banchinamento nel tratto urbano e<br />

l’allargamento <strong>del</strong>le aree golenali a valle <strong>del</strong>la città dovrebbero aver ridotto la<br />

probabilità <strong>di</strong> rischi <strong>di</strong> questo tipo, bisogna però sottolineare che la drastica riduzione<br />

<strong>del</strong> trasporto solido <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> ha portato ad un notevole abbassamento <strong>del</strong>l’alveo<br />

fluviale. Non siamo in grado <strong>di</strong> valutare in quale misura questo fenomeno possa aver<br />

incrementato i rischi <strong>di</strong> scalzamento <strong>del</strong>le strutture in alveo.<br />

In base a tali considerazioni si può ritenere che, sebbene la vulnerabilità <strong>del</strong>la città alle<br />

piene non debba più essere causa <strong>di</strong> eccessiva ansietà, è tuttavia necessario evitare <strong>di</strong><br />

abbassare la guar<strong>di</strong>a, dando l’avvio a provve<strong>di</strong>menti che potrebbero accrescere, anche in<br />

modesta misura, l’attuale livello <strong>del</strong> rischio. E’ opportuno, anzi, operare per un ulteriore<br />

riduzione <strong>del</strong> rischio stesso.<br />

In questo quadro può inserirsi la gestione <strong>del</strong> serbatoio <strong>di</strong> Corbara, finalizzata anche alla<br />

laminazione <strong>del</strong>le piene.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 268

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