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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

Tra i bacini relativi ai principali affluenti <strong>del</strong> Fiume <strong>Tevere</strong>, quello più vasto compete al<br />

Fiume Nera che, con gli oltre 4000 Kmq <strong>di</strong> superficie, rappresenta un quarto <strong>del</strong>l’intero<br />

bacino <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>. Seguono in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza i bacini dei fiumi Velino (13,71%),<br />

Chiascio (11,21%), Aniene (8,40%) e Paglia (7,78%).<br />

La densità <strong>di</strong> drenaggio risulta rilevante (circa 1,5 Km/Kmq) nei bacini impermeabili<br />

<strong>del</strong>l’Alto <strong>Tevere</strong> e <strong>del</strong> Paglia, mentre si riduce a valori intorno a 1 Km/Kmq nei bacini<br />

carsicizzati <strong>del</strong>l’Alto Nera, <strong>del</strong> Salto, <strong>del</strong> Turano e <strong>del</strong>l’Aniene.<br />

Il valore più basso comunque (0,643) si riscontra nel bacino <strong>del</strong> Trasimeno, per la<br />

presenza <strong>del</strong> vasto specchio lacustre.<br />

La superficie coperta da specchi liqui<strong>di</strong> relativi a tutti i bacini naturali ed agli invasi <strong>di</strong><br />

Corbara, Alviano, Salto e Turano è risultata <strong>di</strong> 171 Kmq., pari a circa l’1 % <strong>del</strong>la<br />

superficie <strong>del</strong> bacino.<br />

Idrologia <strong>del</strong> territorio romano<br />

Il bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tevere</strong> si estende a nord <strong>di</strong> Roma, su una superficie <strong>di</strong> circa 17000<br />

kmq, interessando massimamente Umbria e Lazio. Il territorio è costituito in prevalenza<br />

da formazioni marine e continentali <strong>del</strong> Pliocene, unitamente a sabbie gialle e argille<br />

che si alternano a marne, con uno strato <strong>di</strong> pud<strong>di</strong>ngh e <strong>del</strong> terziario, con abbondanti<br />

materiali vulcanici.<br />

Le valli <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> e dei suoi affluenti sono <strong>di</strong> formazione alluvionale e continentale<br />

con depositi palustri <strong>di</strong> sabbie, travertini, argille e ghiaie <strong>del</strong> Quaternario. I terreni non<br />

alluvionali sono invece caratterizzati da tufi stratificati ignimbritici <strong>del</strong> Pleistocene,<br />

collegati con l’attività <strong>del</strong> sistema vulcanico sabatino. Il <strong>Tevere</strong> è caratterizzato da un<br />

regime perenne e torrentizio, anche se la sua modesta pendenza porta alla tendenza allo<br />

straripamento, soprattutto dopo la confluenza con il Nera che attraversa terreni<br />

scarsamente permeabili. La naturale variabililtà <strong>del</strong> regime <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong> è da imputare<br />

inoltre all’altissimo numero <strong>di</strong> affluenti, in tutto 42, come conseguenza <strong>del</strong>la morfologia<br />

<strong>di</strong> cui si è detto, 27 dei quali nella Campagna Romana.<br />

Tuttavia l’idrologia naturale non ha più molto a che vedere con la realtà <strong>di</strong> oggi.<br />

L’esistenza dei gran<strong>di</strong> invasi <strong>di</strong> regolazione ha reso la portata <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> abbastanza<br />

in<strong>di</strong>pendente dagli eventi meteorici.<br />

Il reticolo <strong>di</strong> drenaggio situato nell’area romana è quasi totalmente artificializzato per la<br />

consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> costruire sistemi <strong>di</strong> fognature miste (acque bianche + acque nere).<br />

La pesante trasformazione antropica, che ha indotto una massiccia urbanizzazione, sia<br />

legale sia incontrollata, e la conseguente impermeabilizzazione dei suoli, che impe<strong>di</strong>sce<br />

la naturale infiltrazione <strong>del</strong>le acque meteoriche nel sottosuolo, hanno determinato un<br />

aumento <strong>del</strong>la velocità <strong>di</strong> scorrimento <strong>del</strong>le acque con conseguente impoverimento <strong>del</strong>le<br />

falde acquifere e turbamenti causati al microclima. ossia alla piovosità e alla evapotraspirazione.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 55

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