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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

Altre fenomenologie che si sviluppano sui terreni dei complessi post-orogenici sono<br />

dovute al particolare assetto stratigrafico dei depositi, come, ad esempio, quelli<br />

appartenenti alla Serie Marina Pliocenica, che presentano, generalmente, alla base<br />

argille azzurre e al <strong>di</strong> sopra sabbie gialle, talora conglomeratiche.<br />

In questa situazione stratigrafica si sviluppano fenomenologie <strong>di</strong> messa sulle argille<br />

basali. Mentre sulle arie <strong>di</strong> affioramento dei complessi sabbioso-conglomeratici il<br />

passaggio è caratterizzato da scarpate subverticali, dove si innescano fenomeni <strong>di</strong> crollo,<br />

che, nel loro evolversi, danno luogo a pareti talora in rapido arretramento.<br />

Quando il contatto argille-sabbie è presente nell’ambito <strong>del</strong>lo stesso versante, i<br />

movimenti <strong>di</strong> massa che interessano il litotipo inferiore (argille) provocano in quello<br />

superiore (sabbie e conglomerati) fenomeni <strong>di</strong> crollo per scalzamento alla base. Esempi<br />

<strong>di</strong> tal genere sono riscontrabili nelle aree imme<strong>di</strong>atamente circostanti agli abitati <strong>di</strong><br />

Alerona, Monteleone d’Orvieto, Otricoli e Montone.<br />

Sempre nell’ambito dei se<strong>di</strong>menti post-orogenici, i depositi detritici recenti, invece,<br />

possono dar luogo a fenomenologie <strong>del</strong> tipo movimenti complessi, più o meno profon<strong>di</strong>,<br />

con superficie <strong>di</strong> scivolamento spesso posta al contatto con il sottostante substrato<br />

litoide (frana zona Ivanchic-abitato <strong>di</strong> Assisi)<br />

Zone <strong>di</strong> montagna<br />

Costituiscono un ampio settore <strong>del</strong> bacino, altimetricamente alla quota <strong>di</strong> 600 m s.l.m.,<br />

che si estende nell’estremità orientale e sud orientale <strong>del</strong> territorio.<br />

Da un punto <strong>di</strong> vista litologico, prevalgono i termini carbonatici e dolomitici, con<br />

intercalazioni <strong>di</strong> formazioni terrigene in particolare verso le sommità <strong>del</strong>le serie che,<br />

tuttavia, non variano nella sostanza le caratteristiche globali.<br />

L’assetto strutturale <strong>di</strong> questo complesso è quello tipico <strong>del</strong>l’Appennino Umbro-<br />

Marchigiano, a pieghe spesso riunite a formare anticlinori e sinclinori. Le anticlinali<br />

hanno vergenza orientale, talora accentuata fino alla piega-faglia ed al sovrascorrimento<br />

(fase compressiva compresa tra il Miocene Superiore e il Pliocene Inferiore).<br />

Intense sono anche le manifestazioni <strong>del</strong>la tettonica <strong>di</strong>stensiva (Pliocene Superioire-<br />

Attuale) con faglie <strong>di</strong>rette anche a forte rigetto.<br />

Le dorsali montuose che si incontrano, procedendo verso Est a partire dall’allineamento<br />

<strong>di</strong>scontinuo dei monti Prenestini-monti Sabini-monti <strong>di</strong> Amelia, fino alle catene interne<br />

dei Simbruini, Cicolani, Reatini e più a Nord i Sibillini, passano da un orientamento<br />

Nordovest-Sudest, a un orientamento Nord-Sud, alternate a numerose valli aventi le<br />

medesime <strong>di</strong>rezioni.<br />

Relativamente alla stabilità <strong>del</strong>le aree <strong>di</strong> affioramento <strong>di</strong> questo complesso, c’è da<br />

precisare che le formazioni calcaree stratificate e calcareo-marnose sono dotate <strong>di</strong> buone<br />

caratteristiche meccaniche e pertanto, in genere, hanno scarsa incidenza <strong>di</strong> fenomeni<br />

franosi attuali.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 63

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