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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

All’interno <strong>del</strong>la presente unità ricadono <strong>di</strong>versi litotipi riferibili alla formazione <strong>del</strong><br />

“calcare cavernoso” affiorante all’estremità nord-occidentale <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>.<br />

L’unità definibile come calcari dolomitici e dolomie d’aspetto brecciato è caratterizzata<br />

da calcari vacuolari e brecciati, a luoghi farinosi, frequentemente vacuolari, con<br />

ammassi <strong>di</strong> gesso con a tetto un orizzonte <strong>di</strong> calcari grigi, marne ed argille scistose<br />

nerastre (Trias superiore). Il litotipo rappresenta il risultato <strong>del</strong>la alterazione chimica e<br />

deformazione tettonica sugli affioramenti superficiali <strong>del</strong>le evaporiti. Queste formate da<br />

alternanze <strong>di</strong> calcari dolomitici e gesso, costituiscono il substrato <strong>di</strong> estensione e<br />

spessore notevolissimi in tutta la Toscana meri<strong>di</strong>onale, accertato dai sondaggi per<br />

ricerche minerarie e <strong>di</strong> vapore. Le più importanti strutture <strong>del</strong> cavernoso affiorano in<br />

corrispondenza <strong>di</strong> “alti tettonici”.<br />

Ovunque, per la sua elevata permeabilità, è interessato da circolazione idrica che in<br />

con<strong>di</strong>zioni favorevoli danno luogo ad accumuli ingenti, ed è sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusi fenomeni <strong>di</strong><br />

mineralizzazione.<br />

Si tratta <strong>di</strong> rocce francamente lapidee e tenaci, <strong>di</strong> elevata resistenza meccanica,<br />

caratterizzate da peso <strong>di</strong> volume <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne dei 25-29 KN/mc (2.5-2.9 t/mc). I valori <strong>di</strong><br />

resistenza a compressione risultano me<strong>di</strong>amente elevati, valori ancora più elevati,<br />

possono riscontrarsi negli orizzonti dolomitici più compatti.<br />

UNITA’ LITOTECNICA 15x: Dolomie e dolomie calcaree massicce, stratificate in<br />

grossi banchi; riconducibile all’unità strutturale umbro-marchigiana.<br />

Appartengono a questa unità i se<strong>di</strong>menti triassici che sono il termine più antico <strong>del</strong>la<br />

successione se<strong>di</strong>mentaria umbro-marchigiana.<br />

Si tratta <strong>di</strong> calcari dolomitici e dolomie grigie con megalonti<strong>di</strong>, che passano a calcari<br />

marnosi grigi e ad argille grigio ver<strong>di</strong> (strati a rhaetavicula contorta e marne a bactrilli<br />

degli autori). Lo spessore massimo affiorante è <strong>di</strong> circa 200 metri.<br />

Per le caratteristiche tecniche <strong>del</strong>la presente unità valgono le stesse considerazioni<br />

<strong>del</strong>l’unità n° 14.<br />

UNITA’ LITOTECNICA 16x: Dolomie e dolomie calcaree massicce, stratificate in<br />

grossi banchi; riconducibile all’unità strutturale <strong>del</strong>la piattaforma abbruzzese.<br />

Si comprendono nella presente unità le successioni prevalentemente dolomitiche e,<br />

subor<strong>di</strong>natamente, calcareo dolomitiche, <strong>di</strong> età compresa tra il Trias superiore ed il Lias<br />

inferiore, affioranti in corrispondenza <strong>del</strong>la piattaforma laziale-abbruzzese.<br />

La serie triassica, dal basso verso l’alto, risulta costituita da dolomie bianche o grigie,<br />

massicce, a luoghi sud<strong>di</strong>vise in banchi, da calcari dolomitici scuri, calcari marnosi talora<br />

rosati con, a luoghi, strati alternati <strong>di</strong> marne e argilliti, seguiti da dolomie grigie<br />

stratificate, a volte in straterelli molto fitti, con livelli bituminosi, da dolomie bianche<br />

saccaroi<strong>di</strong> e, infine, da alternanze <strong>di</strong> dolomie bianche e grigio chiare, saccaroi<strong>di</strong>, con<br />

calcari dolomitici compatti e detritici, avana-nocciola, via prevalenti verso l’alto.<br />

La sequenza liassica comprende calcari compatti finemente detritici, dolomie grigie e<br />

rosate e calcari oolitici.<br />

Per le caratteristiche tecniche <strong>del</strong>la presente unità valgono le stesse considerazioni <strong>del</strong>le<br />

unità n° 14 e 15.<br />

UNITA’ LITOTECNICA 17x: Colate laviche; riconducibile all’unità strutturale <strong>del</strong><br />

ciclo se<strong>di</strong>mentario tardo orogeno e post-orogeno.<br />

Le vulcaniti <strong>di</strong> tipo lavico affioranti nel bacino appartengono a due serie <strong>di</strong>verse:<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 39

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