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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

La <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>la coltura <strong>del</strong>la vite è storicamente presente in tutto il territorio, “pochi<br />

i vigneti specializzati, ma la vite è ovunque”. Se da un lato non può essere considerata la<br />

coltura <strong>del</strong>la vite quale elemento <strong>di</strong> caratterizzazione storica <strong>del</strong> territorio in ragione<br />

<strong>del</strong>la sua <strong>di</strong>ffusione quasi totalizzante, risulta, dall’altro, interessante evidenziare le<br />

attuali zone <strong>del</strong>la specializzazione vinicola che, con sistemazioni intensive, <strong>di</strong>stinguono<br />

alcuni tratti <strong>del</strong> paesaggio collinare moderno.<br />

Diversa è invece la situazione <strong>del</strong>l’oliveto che risulta essere uno dei più importanti<br />

fattori <strong>di</strong> conformazione e caratterizzazione paesaggistica storica <strong>del</strong>le colline umbre.<br />

Caratterizzazione derivante anche dagli areali <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>del</strong>l’olivo che, a <strong>di</strong>fferenza<br />

<strong>di</strong> quelli <strong>del</strong>la vite, sono sempre stati determinati, oltrechè dalle con<strong>di</strong>zioni pedologiche,<br />

soprattutto dalle situazioni climatiche che hanno determinato una fascia <strong>di</strong> presenza<br />

<strong>del</strong>l’oliveto insistente tra i 250 e i 550 m. slm.<br />

E’ possibile sintetizzare gli aspetti salienti <strong>del</strong>l’utilizzazione storica <strong>del</strong> suolo descritti<br />

dal Desplanques secondo tre chiavi <strong>di</strong> lettura:<br />

1. Generale promiscuità dei tipi <strong>di</strong> coltura e <strong>di</strong> allevamento – la coltura <strong>del</strong>la vite<br />

maritata come esempio tipico <strong>di</strong> policoltura, ma anche una coltura specializzata<br />

come l’oliveto viene utilizzata quale pascolo ed anche quale fonte <strong>di</strong><br />

approvvigionamento <strong>di</strong> legna durante la potatura.<br />

2. L’uso <strong>del</strong> suolo è poco determinato dai fattori naturali <strong>del</strong>l’ambiente – La volontà e<br />

la necessità <strong>di</strong> coltivare tutto dapperttutto comporta la “forzatura dei limiti” imposti<br />

dalle regole <strong>di</strong> natura. Se la zona <strong>di</strong> presenza <strong>del</strong>l’olivo necessariamente deve<br />

rispettare i limiti imposti dalla pianura e dalla montagna, la coltura <strong>del</strong>la vite era<br />

generalizzata su tutte le situazioni morfologiche e pedologiche.<br />

3. L’eterogeneità <strong>del</strong>le campagne come coesistenza <strong>di</strong> passato e <strong>di</strong> un presente in<br />

evoluzione – La situazione che si presentava tra il 1950 ed il 1964, metteva in<br />

evidenza le contrad<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>l’inizio <strong>di</strong> una trasformazione strtturale. Il seminativo<br />

arborato coesisteva con le nascenti piantagioni industriali e con le moderne strutture<br />

date da serre e da protezioni in plastica. Accanto a piccoli allevamenti domestici<br />

compaiono gli allevamenti specializzati per suini e bovini.<br />

In sintesi, è possibile definire così tre principali tipi <strong>di</strong> paesaggi, anche in relazione<br />

all’uso dei suoli:<br />

• La montagna calcarea – è l’ambito che mostra i carateri più stabili ed omogenei ed<br />

è anche quello in cui si esplica più prepotentemente l’ambiente naturale. Versanti<br />

fortemente inclinati o pianori suborizzontali, bacini e valli presentano teritori assai<br />

frazionati; i terreni sono poco profon<strong>di</strong> e scrsamente fertili, le colture foraggere e i<br />

prati permanenti spesso devono sopportare la siccità estiva. In alcuni casi è possibile<br />

riscontrare una regolarità <strong>del</strong>la morfologia particelare sorprendente trattandosi <strong>di</strong><br />

terreni acclivi, che spesso denunziano presenze <strong>di</strong> terre collettive.<br />

• L’alta collina flyschioide – anche in questo caso la pedologia non determina<br />

con<strong>di</strong>zioni ottimali per l’attività agricola e il clima in alcune zone è prossimo a<br />

quello montano. La pesante colonizzazione <strong>di</strong> cui è stata oggetto ha comportato che<br />

circa la metà <strong>del</strong>la superficie <strong>di</strong>sponibile sia stata messa a coltura, a scapito dei<br />

boschi. Sia per la morfologia estremamente variabile, che per le sistemazioni agrarie<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 206

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