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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

forma <strong>di</strong> immagine consente <strong>di</strong> evidenziare qualitativamente il movimento dei sistemi<br />

nuvolosi e la loro struttura.<br />

- rete pluviometrica: un tale sistema, per essere idoneo alla determinazione <strong>del</strong> campo<br />

<strong>del</strong>le precipitazioni generato dalle configurazioni meteorologiche agenti alle <strong>di</strong>verse<br />

scale spaziali, dalla locale alla sinottica, dovrebbe essere caratterizzato da una densità<br />

minima <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> un pluviometro ogni 10 km 2 <strong>di</strong> territorio. Considerata l’estensione<br />

<strong>del</strong> bacino imbrifero <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, tale densità richiederebbe investimenti non sostenibili,<br />

quin<strong>di</strong> la rete pluviometrica prescinde dalla misura completa <strong>del</strong>le precipitazioni <strong>di</strong><br />

massima variabilità spaziale (rovesci locali), non in grado <strong>di</strong> generare eventi <strong>di</strong> piena<br />

significativi lungo le principali aste fluviali. Considerando che i sistemi convettivi, <strong>di</strong><br />

natura temporalesca e <strong>di</strong> maggiore interesse, hanno <strong>di</strong>mensione <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> qualche<br />

centinaio <strong>di</strong> km 2 , mentre i sistemi frontali interessano aree <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza più<br />

estese, l’area tipica <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> un pluviometro dovrebbe essere <strong>del</strong>l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 100<br />

km 2 . Tale densità risulta, quin<strong>di</strong>, dalla necessità <strong>di</strong> controllare sia i sistemi convettivi <strong>di</strong><br />

più rilevante <strong>di</strong>mensione che i sistemi frontali. Si ricorda che un pluviometro misura la<br />

pioggia effettuata me<strong>di</strong>ante un sensore a vaschetta basculente (risoluzione variabile fra<br />

0,1 e 0,25 mm) che trasmette il dato ad un sistema <strong>di</strong> lettura e trasmissione e/o<br />

registrazione).<br />

Il bacino <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tevere</strong> <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> stazioni <strong>di</strong> tipo Meteosat per l’acquisizione <strong>di</strong><br />

informazioni in forma <strong>di</strong> immagini. Dispone, inoltre, <strong>di</strong> 367 pluviometri attivi, gestiti da<br />

vari Enti <strong>di</strong>stribuiti nei 13 sottobacini. Si può osservare come la ripartizione <strong>del</strong>le<br />

densità sia sempre inferiore ad 1 pluviometro ogni 100 km 2 , con predominanza <strong>di</strong> valori<br />

inferiori ai 50 km 2 , inoltre si osserva che i casi con densità maggiori sono relativi a<br />

sottobacini che si possono definire anomali, in quanto o molto ampi oppure posti in<br />

zone montane particolarmente impervie.<br />

Inoltre, questi ultimi sottobacini sono caratterizzati da un elevato deflusso <strong>di</strong> base ed un<br />

apporto <strong>di</strong> piena limitato relativamente al bacin complessivo <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>, tutto ciò,<br />

unitamente ad un elevato grado <strong>di</strong> antropizzazione per scopi idroelettrici, determina<br />

un’effettiva minore necessità <strong>di</strong> monitoraggio pluviometrico. Un dato anomalo per<br />

eccesso è relativo al sottobacino che comprende la città <strong>di</strong> Roma.<br />

Dati su circa due terzi <strong>del</strong>le stazioni pluviometriche si trovano nello stu<strong>di</strong>o condotto, nel<br />

1991, dalla società SAPPRO per l’<strong>Autorità</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong>, nella relazione idrologica<br />

(Appen<strong>di</strong>ce B).<br />

Le stazioni sono in<strong>di</strong>viduate (latitu<strong>di</strong>ne, longitu<strong>di</strong>ne e quota m.s.m.), ma i dati<br />

riguardano solamente la denominazione, il bacino imbrifero, la provincia e il comune <strong>di</strong><br />

riferimento.<br />

Un altro elenco <strong>del</strong>le stazioni pluviometriche si trova nello stu<strong>di</strong>o condotto nel 1985,<br />

sempre dalla società SAPPRO, per l’<strong>Autorità</strong> <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong>, nell’Allegato 2 (<strong>di</strong>segno 4); i<br />

dati presenti riguardano solamente la denominazione e le coor<strong>di</strong>nate Gauss-Boaga.<br />

Distribuzione <strong>del</strong>le stazioni pluviometriche <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong> <strong>Tevere</strong>:<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 324

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