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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

Il sistema idrogeologico corrisponde quasi completamente con l’estensione<br />

<strong>del</strong>l’affioramento dei prodotti vulcanici.<br />

Il sistema idrogeologico è <strong>del</strong>imitato, nel settore settentrionale dai corsi dei fiumi<br />

<strong>Tevere</strong> e Aniene, nel settore orientale e sud orientale dal contatto con la dorsale<br />

carbonatica dei M.ti Prenestini e Lepini e nei settori meri<strong>di</strong>onale e occidentale dal<br />

contatto con i depositi plio-pleistocenici che affiorano con continuità lungo la fascia<br />

costiera tirrenica e la Pianura Pontina (RBID).<br />

La morfologia <strong>di</strong> tale regione è conseguente alla attività <strong>di</strong> un apparato vulcanico tipo<br />

"stratovulcano", caratterizzato cioè da una lunga alternanza <strong>di</strong> fasi esplosive ed effusive,<br />

accompagnata da una <strong>di</strong>ffusa attività eccentrica, culminata con una serie <strong>di</strong> violente<br />

esplosioni freatomagmatiche che hanno concluso il ciclo <strong>del</strong>l’intero complesso. Il<br />

basamento argilloso, ricostruito anche con l’ausilio <strong>del</strong>le prospezioni geoelettriche,<br />

costituisce il substrato impermeabile <strong>di</strong> base.<br />

Rispetto alle modalità <strong>di</strong> circolazione <strong>del</strong>le acque nel sottosuolo si può osservare, come<br />

evidenziato da <strong>di</strong>versi Autori, una struttura <strong>di</strong> flusso ra<strong>di</strong>ale che dalla zona centrale<br />

<strong>del</strong>l’apparato alimenta, nella parte basale, sorgenti lineari negli alvei dei corsi d’acqua o<br />

si trasferisce negli acquiferi contigui.<br />

ACQUIFERO COSTIERO (M1)<br />

L’acquifero costiero è costituito dai depositi plio-pleistocenici e olocenici compresi tra<br />

La<strong>di</strong>spoli a nord e Torre S. Lorenzo a sud.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un acquifero multistrato costituito dai depositi <strong>del</strong>la duna antica e dalle<br />

sabbie e argille <strong>del</strong> Pleistocene. Localmente e in particolare in corrispondenza <strong>del</strong>la foce<br />

<strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tevere</strong>, alle sabbie e ai depositi interdunari si intergi<strong>di</strong>tano le alluvioni<br />

<strong>del</strong>tizie. Il substrato impermeabile è costituito dalle argille e marne grigie <strong>del</strong> Pliocene.<br />

L’acquifero costiero è limitato nel settore a nord <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tevere</strong> dalle vulcaniti <strong>del</strong><br />

Sistema Sabatino e a sud dai depositi vulcanici derivati dall’attività <strong>del</strong> Vulcano Laziale<br />

(Sistema Albano).<br />

COMPLESSI IDROGEOLOGICI<br />

Come già illustrato nel nella carta <strong>del</strong>le strutture idrogeologiche, nelle aree non definite<br />

come strutture, i litotipi affioranti, sono stati classificati e raggruppati in quattro<br />

complessi idrogeologici caratterizzati da un <strong>di</strong>fferente ruolo idrogeologico e potenzialità<br />

<strong>di</strong> ospitare falde,(per lo più <strong>di</strong> interesse locale).<br />

La definizione dei complessi è stata effettuata secondo i criteri in<strong>di</strong>cati da Boni et alii<br />

(1986) nello “Schema idrogeologico <strong>del</strong>l’Italia centrale”.<br />

Q - Complesso dei depositi clastici plio-pleistocenici e quaternari:<br />

Il complesso dei depositi clastici plio pleistocenici e quaternari comprende:<br />

Depositi detritici: detriti <strong>di</strong> falda e conoi<strong>di</strong>; brecce <strong>di</strong> pen<strong>di</strong>o, costituite da frammenti <strong>di</strong><br />

rocce carbonatiche o piroclastiche (Pleistocene-Olocene).<br />

Depositi alluvionali <strong>di</strong> limitato spessore: depositi alluvionali, antichi e recenti, con<br />

spessore massimo <strong>di</strong> alcune decine <strong>di</strong> metri (Pleistocene-Olocene).<br />

Depositi clastici eterogenei: sabbie più o meno cementate, limi e argille con<br />

intercalazioni <strong>di</strong> ghiaie e conglomerati (Pliocene-Pleistocene).<br />

Conglomerati: conglomerati costituiti da ciottoli eterogenei, cementati da matrice<br />

generalmente calcarea a cui si associano subor<strong>di</strong>natamente sabbie, limi e argille<br />

(Pliocene-Pleistocene).<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 104

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