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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

Per il bacino totale dei singoli corsi d’acqua è stata calcolata una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 119 kmq ed i<br />

valori sono compresi tra un minimo <strong>di</strong> 4 ed un massimo <strong>di</strong> 344 kmq. Si tratta <strong>di</strong> valori<br />

piuttosto modesti dovuti a lunghezze che, se si escludono il F.Topino ed il F.Chiascio,<br />

sono attestate su un valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> circa 10 km.<br />

La brevità <strong>di</strong> decorso incide sulle restanti carateristiche morfologiche. Il contorno<br />

bagnato oscilla fra un minimo <strong>di</strong> 0,49 ed un massimo <strong>di</strong> 43,02m, con un valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

7,06 m.<br />

La sezione utile presenta una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2,10 m 2 ed i valori sono compresi tra 0,03 e<br />

10,45 m 2 .<br />

La larghezza oscilla da un minimo <strong>di</strong> 0,4 ad un massimo <strong>di</strong> 42,9 m. Il valore me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

6,7 m e la prevalenza <strong>di</strong> valori tra 0 e 5 m evidenziano che la rete fluviale dei bacini<br />

considerati è compposta soprattutto da piccoli corsi d’acqua. I corsi d’acqua <strong>del</strong> bacino<br />

<strong>del</strong> F.Topino sono quasi sempre più larghi rispetto a quelli <strong>del</strong> F.Chiascio.<br />

Anche i valori <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>l’acqua confermano quanto dedotto dall’analisi <strong>del</strong>le<br />

larghezze. Infatti il valore me<strong>di</strong>o non raggiunge 0,30 m, il valore massimo supera<br />

appena 1,50 m ed il 50% dei valori è compreso entro 0-0,20 m.<br />

Caratteristiche geomorfologiche <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong> Nestore<br />

Il bacino <strong>del</strong> F. Nestore occupa la parte centro-meri<strong>di</strong>onale <strong>del</strong>l’Umbria ed è compreso<br />

fra la 5 a e la 6 a piega appenninica, costituita da rilievi <strong>di</strong> altitu<strong>di</strong>ne molto modesta. La<br />

sua ampiezza, che si aggira intorno ai 1150 km 2 , comprende anche il bacino <strong>di</strong> quello<br />

che, dopo il prosciugamento <strong>del</strong> Fucino, risulta essere il più grande lago <strong>del</strong>l’Italia<br />

centrale, il Trasimeno, il cui specchio lacustre, quando la superficie liquida è a quota<br />

258 m s.l.m., raggiunge un’estensione <strong>di</strong> 124 km 2 .<br />

Partendo dalla zona in cui lo spartiacque (ad una quota <strong>di</strong> circa 260 m) è talmente<br />

indefinito che basta una paratoia sul T. Tresa per far defluire le acque <strong>del</strong> Tresa, Rio<br />

Maggiore, Maranzano e Moiano (i primi due collegati nel 1957 e gli altri due nel 1961)<br />

nell’Anguillara, immissario <strong>del</strong> Trasimeno, il limite <strong>del</strong> bacino si innalza lievemente a<br />

nord, appoggiandosi a modesti rilievi che inizialmente non superano i 300 m (quota<br />

massima 270 m); prosegue poi sui depositi lacustri pleisto-pliocenici fino alla quota <strong>di</strong><br />

358 m s.l.m. per poi ri<strong>di</strong>scendere, piegando verso nord-est, alla quota 287, dopo aver<br />

toccato i centri <strong>di</strong> Gioiella, Pozzuolo e Ferretto. Successivamente il limite si innalza fino<br />

alla quota 462 <strong>di</strong> M. Girella, posto, come Poggio Capanne (597 m, a nord <strong>di</strong> Tuoro) e<br />

M. Castiglione (802 m), sulla formazione <strong>del</strong> “Macigno <strong>di</strong> Mugello” (arenarie con<br />

livelli <strong>di</strong> marne e argille siltose), variamente permeabile; essa caratterizza, anche se<br />

interrotta da altre formazioni, buona parte <strong>del</strong> bacino <strong>del</strong> F. Nestore, dalla porzione<br />

nord, est e sud-est <strong>del</strong> sottobacino <strong>del</strong> Trasimeno, fino alle propaggini settentrionali <strong>del</strong><br />

M. Peglia, a sud <strong>di</strong> S. Venanzo. Questo tipo <strong>di</strong> rocce, me<strong>di</strong>amente più compatte e<br />

resistenti <strong>del</strong>la formazione che interessa il versante occidentale <strong>del</strong> bacino in questione,<br />

fa sì che il limite spartiacque si trovi a quote più elevate, toccando gli 802 m <strong>di</strong> M-<br />

Castiglione; successivamente il limite si abbassa lievemente - mantenendosi sempre fra<br />

i 500 e i 700 m - fino ai 687 m <strong>del</strong> rilievo posto a nord-est <strong>di</strong> Castel Rigone, dove<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 80

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