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STATO DELLE CONOSCENZE - Autorità di Bacino del fiume Tevere

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AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE – UFFICIO PIANI E PROGRAMMI<br />

vista <strong>del</strong>la detrminazione <strong>del</strong>le portate, questo ponte ha un’importanza non trascurabile,<br />

in quanto, essendo le pile <strong>di</strong>sposte obliquamente rispetto all’asse <strong>del</strong>la corrente, esso<br />

induce una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> carico considerevole.<br />

Per valutare i tempi <strong>di</strong> ritorno <strong>del</strong>le piene eccezionali sulla base <strong>del</strong>le valutazioni <strong>del</strong>le<br />

piene storiche, ci si è limitati a considerare il campione <strong>del</strong>le piene a partire dal 1400,<br />

per i dubbi che sussistono sulla completezza dei dati più antichi.<br />

Assumendo ad arbitrio il 1400 come anno <strong>di</strong> partenza, e osservando che dal 1989 ad<br />

oggi non si sono verificate piene eccezionali, il campione <strong>di</strong>sponibile abbraccia un arco<br />

<strong>di</strong> 598 anni completi fino alla fine <strong>del</strong> 1997.<br />

Nella misura in cui le elaborazioni eseguite per la determinazione <strong>del</strong>le piene storiche<br />

possono essere accettate, esse in<strong>di</strong>cherebbero che le previsioni fatte sulla base <strong>del</strong><br />

campione costituito dai massimi annuali tra il 1921 e il 1989 tendono a sottovalutare il<br />

rischio. In effetti, secondo tali elaborazioni, il XX secolo sarebbe stato un secolo<br />

relativamente “tranquillo”, anche se non “tranquillissimo” come il XVIII secolo, avendo<br />

avuto solo tre piene eccezionali – quelle <strong>del</strong> 1900, <strong>del</strong> 1915 e <strong>del</strong> 1937 – <strong>di</strong> cui soltanto<br />

la prima superiore a 3000 m 3 /s e, peggio ancora, il XVI secolo, che ha avuto anch’esso<br />

cinque piene eccezionali, <strong>di</strong> cui due ad<strong>di</strong>rittura superiori a 4000 m 3 /s, sono stati secoli<br />

ben più “turbolenti”.<br />

I dati <strong>di</strong>sponibili non sono tuttavia ritenuti sufficienti per decidere se il fenomeno possa<br />

essere considerato stazionario, cioè se queste <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> comportamento a scala<br />

secolare siano o no casuali, ma è certamente verosimile che in realtà stazionario non sia.<br />

Non abbiamo, purtroppo, elementi per valutare questa variabilità; non resta, quin<strong>di</strong>, che<br />

accettare le elaborazioni svolte con la necessaria cautela, per tenere conto<br />

<strong>del</strong>l’incertezza dovuta sia all’assunzione <strong>di</strong> un mo<strong>del</strong>lo probabilistico stazionario, sia<br />

alla stima <strong>del</strong>la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> probabilità.<br />

1. 1.3.4.6 Il lago Trasimeno: eventi estemi <strong>di</strong> piena e <strong>di</strong> magra<br />

Il problema <strong>del</strong>la regimazione <strong>del</strong> lago Trasimeno presenta una sua evoluzione storica<br />

che costituisce la prova più evidente <strong>del</strong>la particolarità “idraulica” <strong>di</strong> questo invaso<br />

naturale, le cui variazioni <strong>di</strong> livello sono strettamente correlate all’andamento climatico<br />

non presentando immissari <strong>di</strong> una certa importanza ed essendo peraltro privo <strong>di</strong> un<br />

emissario naturale.<br />

Per tali motivi si assiste storicamente ad un alternarsi <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> magra, con livelli<br />

minimi che si verificano prevalentemente nel periodo estivo-autunnale, e perio<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />

piena in cui le acque <strong>del</strong> lago inondavano i centri rivieraschi. La sensibilità <strong>del</strong>la<br />

popolazone interessata nei confronti <strong>di</strong> questi due eventi era inizialmente rivolta quasi<br />

esclusivamente al secondo, infatti la piena determinava un <strong>di</strong>sagio tangibile, con danni<br />

anche notevoli, mentre il problema <strong>del</strong>le magre era ritenuto secondario in quanto la<br />

qualità <strong>del</strong>la vita non poneva ancora particolari esigenze <strong>di</strong> carattere igienico santario e<br />

al contrario per un economia soprattutto agricola in fatto che le acque <strong>del</strong> lago si<br />

ritirassero, lasciando terreni scoperti e coltivabili, era visto quasi in chiave positiva.<br />

Prima elaborazione <strong>del</strong> Progetto <strong>di</strong> Piano <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong> – Allegato A – vol. 1 359

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