e - Camera dei Deputati

hanno il potere di scegliere se sottoporre o meno il parlamentare al­
l'accertamento penale.
Appare quindi necessario tentare di controbattere altrimenti l'inter­
pretazione estensiva della norma costituzionale. Ed invero le ordinanze
e le sentenze in discussione non mancano di sottolineare {sub e) che
l'immunità in ogni caso si riferisce ai beni situati nel domicilio del par­
lamentare, dovendosi in tal modo presupporre un rapporto di collega­
mento spaziale fra la persona ed una determinata località: « questo
collegamento non si verifica certo per il solo fatto che la persona abbia
interesse a che determinati beni, che si trovano in un luogo diverso
dal proprio domicilio, restino segreti »().
Invero, il concetto di domicilio indicato dal'articolo 333 e.p.p., che vi
ricomprende l'abitazione ed i luoghi chiusi adiacenti, deve essere inter­
pretato anche alla luce del disposto dell'articolo 614 c.p., che vi include
non solo le abitazioni e le pertinenze, ma anche gli altri luoghi di
privata dimora. In tal senso lo stesso tribunale di Torino, nell'ordinan­
za citata, ritiene formalistico — soprattutto in relazione ad un membro
del Parlamento — escludere dal campo di applicazione dell'articolo 333
c.p.p. gli studi professionali o gli altri luoghi in cui si svolge il mandato
parlamentare.
Se dunque nella previsione costituzionale rientra senz'altro la perqui­
sizione dell'ufficio dell'onorevole Colucci e il sequestro dello schedario
che ivi si trovava, non sembra tuttavia possibile affermare che la cas­
setta di sicurezza sia luogo ove il parlamentare svolga attività tradizio­
nalmente afferenti alla sfera delle sue funzioni: essa è piuttosto luogo
di deposito e custodia di cose. Né è possibile ritenere la cassetta di
sicurezza pertinenza dell'abitazione o altro luogo di privata dimora,
mancando il necessario legame spaziale e funzionale con questi luoghi.
In conclusione, un'interpretazione estensiva della seconda parte dei
comma 2 dell'articolo 68 della Costituzione è — a nostro avviso — am­
missibile soltanto qualora l'immunità sia giustificata dall'esigenza di
tutela della funzione parlamentare e sia correlata a provvedimenti che
incidano sulla libertà personale o domiciliare. Sono quindi illegittimi
quegli atti che si risolvono in un pregiudizio per l'esercizio del mandato
parlamentare: in altre parole, il magistrato può compiere — senza
autorizzazione delle Camere — qualsiasi atto istruttorio finalizzato alla
acquisizione di sufficienti indizi di colpevolezza, esclusi quelli che, come
mandati, arresto, perquisizioni personali e domiciliari, sequestri di beni,
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