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e - Camera dei Deputati

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esclusivamente con una mozione di sfiducia individuale ex articolo<br />

115, terzo comma, del Regolamento.<br />

Nell'ipotesi che venissero ritualmente presentate più mozioni di<br />

sfiducia individuale allo stesso ministro, esse dovrebbero essere poste<br />

in votazione congiuntamente (come si fa, ad esempio, per le questio­<br />

ni pregiudiziali).<br />

Si ritiene infine ammissibile — e si vedano al riguardo sia la<br />

relazione scritta dall'onorevole Gitti, sia le dichiarazioni rese dal<br />

Presidente deUa <strong>Camera</strong> in occasione della prima esperienza applica­<br />

tiva del nuovo istituto — che il Governo ponga la questione di<br />

fiducia sulla mozione di sfiducia individuale, facendo così quadrato<br />

intorno al ministro di cui si chiedono le dimissioni (^^).<br />

La questione di maggior rilievo che si prospetta è se con l'ap­<br />

provazione della novella regolamentare sia stato introdotto uno stru­<br />

mento procedurale capace di incidere nel concreto atteggiarsi <strong>dei</strong><br />

rapporti fra Parlamento e Governo, e in grado di tutelare in ma­<br />

niera maggiore le esigenze di unità, omogeneità e stabilità nello svol­<br />

gimento dell'Indirizzo poHtico, così come prefigurato da un certo<br />

orientamento dottrinale (""). La risposta la si è già data ricordando<br />

quanto affermato dal relatore Gitti, e cioè che la modifica regola­<br />

mentare ha dato una soluzione del problema in chiave meramente<br />

procedurale.<br />

La nuova norma regolamentare consente, per altro, di presentare<br />

un documento con il quale « si richiedono le dimissioni di un mi­<br />

nistro », quindi potrebbe sembrare che essa (salvo la posizione del­<br />

la questione di fiducia) riguardi solo il ministro interessato e non<br />

anche il Governo nel suo insieme. Ma, tanto per porsi su un piano<br />

« patologico », quale Governo potrebbe restare in carica se un suo<br />

ministro, tenuto a dimettersi a seguito di un voto parlamentare (ed<br />

in mancanza di una legittimazione del Presidente del Consiglio ad<br />

esercitare un potere di revoca), si rifiutasse di farlo? E la vicenda<br />

del Governo Spadolini, dianzi citata, pur se diversa dall'ipotesi for­<br />

mulata, è sintomatica al riguardo.<br />

La questione — vale la pena di ribadirlo — è comunque teorica,<br />

giacché un voto favorevole alle dimissioni di un ministro di un<br />

Governo di coalizione (o anche di un Governo monocolore che si<br />

fondi sull'appoggio esterno di altri partiti) segnerebbe anche la fine<br />

del Gabinetto, data la spaccataura della maggioranza verificatasi in<br />

Parlamento.<br />

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