e - Camera dei Deputati

Al di là, si ripete, della diversità e della maggiore ristrettezza, ri­
spetto alla legge, del possibile spazio normativo regolamentare, ugua­
le nel rispettivo ambito se ne rivela l'efficacia, con riferimento ai de­
stinatari delle norme, ed alla loro capacità di incidere nell'ordine pre­
costituito (innovandolo, riformandolo o abrogandolo), indipendente­
mente dal livello, sovrano o meno, di loro produzione.
Procedimenti rinforzati o delegati dei due tipi normativi conside­
rati (leggi costituzionali, leggi comunque rinforzate in ragione della
atipicità della fonte, leggi e regolamenti delegati), nel mentre soddi­
sfano, anche attraverso la pluralità dei possibili organi di normazione,
le più differenziate ed urgenti esigenze di innovazione ed adattamento
giusta i differenziati livelli di autorizzazione costituzionale (v. ad es. i
decreti-legge del Governo) con un disegno tutto inspirato ad impedire
le deviazioni dallo Statuto prima verificatesi (e rispecchiato dalla rigi­
dità imposta alla Costituzione odierna), non infirmano concettualmente
la validità della bipartizione delineata: « comiziale » (e sovrana, al
massimo livello dell'assemblea popolare) essendo in principio la na­
tura degli organi ai cui atti è attribuito in esclusiva quel valore di
legge che solo appare idoneo ad incidere sui diritti e sui doveri della
collettività, e « magistratuale » (di governo) invece quella degli atti
normativi posti in essere dai titolari degli uffici pubblici, al fine di di­
sciplinare in positivo (e quindi con forza di legge) gli spazi residuali.
2. Diritti ed interessi dei soggetti neWordinamento
Quanto in titolo riflette in primo luogo considerazioni compiute
dalla sociologia giuridica contemporanea, attraverso un'analisi sul pia­
no storico dei fatti e delle fonti della produzione normativa dall'epoca
classica, oltre il medioevo, fino allo stato assoluto ed alla progressiva
limitazione dei poteri regi a garanzia dei sudditi per mezzo delle codi­
ficazioni ottocentesche; oggi sovvengono i nuovi codici dello Stato as­
sistenziale e di gestione dell'economia, secondo i moderni principi di
(difficile) conciliazione della partecipazione il più possibile articolata e
diretta dei cittadini, attraverso il moltiplicarsi degli organi elettivi,
alla gestione della cosa pubblica; e dell'efficienza manageriale e ten­
denzialmente, quindi, monocratica della gestione stessa.
In questo profilo l'affossamento della autonomia regolamentare, de­
terminatosi a cagione dell'esigenza di ampliare nel quadro normativo
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