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catalogo unico nazionale che favorisse così la circolazione delle in­
formazioni e dei documenti tramite la loro localizzazione, amplifi­
cando la possibilità di immetterli nel circuito del prestito interbi­
bliotecario.
In funzione di tali obiettivi primari, TICCU promuove l'automa­
zione delle biblioteche e, con Tuso congiunto di dati diversamente
localizzati, la riduzione dell'impegno dei bibliotecari nella catalo­
gazione.
In questa ottica è nato il « progetto SBN », le cui linee di inter­
vento prevedono la formazione di un « catalogo unico », costituito
dairintegrazione coerente e controllata dalle risorse delle singole
biblioteche, i cui cataloghi, pur restando fisicamente distinti, for­
mano un insieme di dati concettualmente univoco.
Questo catalogo o indice nazionale è il prodotto della catalogazio­
ne partecipata, attuata tramite la cooperazione delle biblioteche ap­
partenenti al sistema; ciò consente che la descrizione di un documen­
to già catalogato non venga ripetuta, ma solo trasferita da un cata­
logo ad un altro, e contemporaneamente che l'informazione sia im­
mediatamente disponibile in qualunque punto della rete così co­
stituita .
Il sistema si fonda sull'adozione di programmi non necessaria­
mente identici, ma le cui specifiche funzionali siano comuni a tutte
le biblioteche cooperanti.
Una delle scelte deU'SBN è infatti quella di utilizzare procedure
standard che, permettendo la comunicazione, siano altresì compatibili
con elaboratori di dimensioni e marche diverse.
La quasi totalità delle reti di biblioteche attualmente funzionanti
sono di tipo centralizzato: in esse cioè le risorse di calcolo, i pro­
grammi apphcativi e la gestione delle telecomunicazioni sono con­
centrati in un unico punto fornito di uno o più elaboratori e l'ac­
cesso da parte degli utenti avviene attraverso i terminali dislocati
nei vari organismi. Sistemi di questo tipo si sono diffusi, in parti­
colare negli Stati Uniti, come naturale evoluzione di sistemi locali
preesistenti.
Il progetto SBN si avvale di un approccio organizzativo più mo­
derno: la realizzazione di una « rete distribuita », dn cui le risorse
di calcolo siano cioè dislocate in più punti (nodi) tra loro intercon­
nessi, direttamente o indirettamente, mediante linee di telecomunica­
zione. Reti di questo tipo, più flessibili in termini operativi, avranno
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