e - Camera dei Deputati

legislativa rispettivamente dagli articoli 74 e 75 e 93 e 94. Si è inteso
in sostanza privilegiare, in forza della crescente esigenza di coordina­
mento dell'attività di produzione legislativa, l'aspetto di garanzia
insito nella previsione di commissioni a competenza consultiva oriz­
zontale, anche a rischio di incidere sulla sfera di attribuzioni riservata
alle commissioni di merito. Ed in effetti, salvo talune eccezioni
relative a casi di palese esercizio ultra vires delle proprie competenze
consultive, si sono registrati assai raramente interventi censori, pur
sovente sollecitati, del Presidente della Camera nei confronti delle
pronunce delle Commissioni I e V.
Per altro, una ricostruzione sistematica del ruolo e delle funzioni
proprie delle commissioni « filtro » pone senza dubbio in luce la
necessità di una scrupolosa attenzione da parte di queste ultime per gli
specifici ambiti di competenza consultiva ad esse attribuiti dal Rego­
lamento; i quali, se in taluni casi si estendono anche a valutazioni
di merito — come avviene per la competenza consultiva della Commis­
sione affari costituzionali in materia di pubblico impiego —, nelle
altre ipotesi sono riconducibili a profili di carattere generale, relativi
ad una complessiva esigenza di coerenza della legislazione rispetto ai
princìpi costituzionali — tra cui quello relativo alla copertura finan­
ziaria delle leggi recanti oneri alla finanza pubblica — ed ai princìpi
generali deirordinamento. È questo del resto che giustifica la particolare
efficacia dei pareri in questione che, per assolvere alla loro specifica
funzione di garanzia, non possono e non debbono interferire con le
scelte di merito; ciò che si risolve a tutto vantaggio della stessa auto­
revolezza delle pronunce provenienti da collegi la cui valenza non è
solo politica, ma ai quali si richiede anche una particolare qualificazione
tecnico-giuridica.
4 - Uatiuale esperienza dell'attività consultiva delle commissioni
permanenti e le sue possibili linee di evoluzione
L'esame delle caratteristiche proprie dell'attività consultiva svolta
dalle Commissioni I e V nell'ambito del procedimento in sede legi­
slativa mostra come in realtà, accanto ad un modello riferibile in
generale alla sede consultiva ed alla disciplina del relativo procedi­
mento, sia possibile individuare un ulteriore modello (quello appunto
delle commissioni « filtro » nel procedimento in sede legislativa)
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