e - Camera dei Deputati

valutazione di queste fonti? Come questo insieme diversificato e di
molteplice provenienza può essere messo a disposizione dell'utente
parlamentare? Come deve svolgersi oggi, nel quadro delle attuali
possibilità tecnologiche, la pubblicità (scritta, audio, video) dei lavori
parlamentari? Vi è spazio per una funzione di consulenza anticipa-
tiva dei problemi e come e da chi deve essere svolta?
6 - Conclusioni: le difficoltà da superare s
Queste sono, mi sembra, le possibilità offerte dal nuovo metodo di
analisi funzionale della documentazione. Il carattere sistemico di essa
ne risulta manifesto, giacché si vede come ogni funzione sia interna
ad un'altra o ad essa strettamente correlata. L'analisi del documento
del Segretario generale, tuttavia, si ferma sostanzialmente qui, e non
tocca alcuni dei nodi irrisolti, senza la soluzione dei quali questa
analisi funzionale potrebbe anch'essa ridursi ad un'esercitazione ac­
cademica senza pervenire, secondo l'invito dei questori, a una « ra­
zionale e coordinata politica di gestione delle risorse a disposizione,
finalizzata alla costante verifica degli obiettivi da conseguire». (Rei.,
1986, p. 12).
Il primo di questi nodi, anche se rientra in una serie di altre
scelte specifiche, è relativo all'automazione. Si è già detto in aper­
tura del poderoso sforzo di ammodernamento tecnologico che sta
compiendo l'Amministrazione. Ma non bisogna confondere Voffice
automation, la burotica, con Vinformation retrieval, la documentazione
automatica. In realtà un piano di automazione integrata anche solo
degli archivi esistenti, cartacei e non, non è stato approntato; mentre
è ovvio che è attraverso i canali propri dell'informatica che l'insieme
delle fonti, raccolte, elaborate, selezionate, valutate, può essere messo
a disposizione unitariamente dei deputati utenti. L'articolazione e la
pluralità delle fonti deve essere a un certo punto sussunta all'interno di
un singolo canale di comunicazione, altrimenti il solo « sistema del­
la documentazione » di cui si può legittimamente parlare è quello
che (forse) sta nella testa di alcuni specialisti.
Il secondo nodo riguarda anch'esso l'accesso alla documentazione
non, come il precedente, quanto al mezzo, bensì quanto al linguaggio.
Non vi è richiesta di documentazione senza domanda, per quanto
implicita e occasionale. E la domanda si svolge attraverso il filtro di
un linguaggio di interrogazione messo in opera o direttamente dal­
l'utente o per lui da un intermediario, il documentarista. Esistono
490
Li
\
1
.a