e - Camera dei Deputati

assicurare al piano una maggiore incisività legislativa, di indicare tra
gli obiettivi anche quello di assicurare produttività e competitività
al settore nazionale dei trasporti (^). Tale formula, respinta però dal
Governo con la motivazione che gli obiettivi si sarebbero potuti
determinare solamente una volta espletata l'attività istruttoria fina­
lizzata alla elaborazione del piano, fu inserita in un ordine del giorno
a firma di tutti i gruppi ed accolta dal Governo (^^).
Ai fini della elaborazione del piano, l'articolo 2 della legge n. 245
prevede la costituzione di un comitato (coordinato da una segreteria
tecnica con funzioni istruttorie) presieduto dal Ministro per i trasporti
e composto dai ministri aventi, direttamente o indirettamente, com­
petenze afferenti alla materia del trasporto (^^) e da cinque presidenti
di regione designati dalla conferenza permanente dei presidenti di re­
gione (^^). La legge ha assegnato al comitato un termine di otto mesi
per ultimare i propri lavori sulla base dei quali il Ministro dei tra­
sporti predispone uno schema di piano da inviare al Parlamento per
l'acquisizione del parere delle commissioni permanenti competenti per
materia, previo esame del Cipe.
L'intervento parlamentare nel processo di formazione del piano
Il testo inizialmente presentato dal Governo non prevedeva l'ado­
zione di una articolata procedura per l'approvazione del piano (^^), né,
tantomeno, prevedeva l'intervento parlamentare mediante l'emanazione
di un parere delle competenti commissioni. Quest'ultima integrazione
al processo formativo del piano fu inserita, nel corso del dibattito
al Senato, con lo scopo « di associare il Parlamento al processo di ela­
borazione del piano, senza con ciò alimentare una commistione di
ruoli con l'esecutivo, ma limitandosi a sollecitare la piiì ampia verifi­
ca di posizioni sullo strumento programmatorio {^^).
Il fatto che il Parlamento abbia voluto inserirsi nella procedura
di formazioni del piano, prima dell'approvazione da parte del Consi­
glio dei ministri, ha un significato politico che va al di là deUa sem­
plice espressione di un parere su un atto governativo; infatti, anche
se tale parere non può essere qualificato come un atto preventivo di
controllo, né può assumere formalmente la veste di un atto di indi­
rizzo od essere accompagnato da una risoluzione, l'intervento del Par­
lamento costituisce una determinazione dell'indirizzo politico di set-
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