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e - Camera dei Deputati

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ca, dall'altro, alle agevolazioni previste per il cosiddetto abusivismo<br />

« di necessità » C).<br />

Sulle modifiche da apportare al provvedimento, in particolare in<br />

_giunti nonché di ulteriori riduzioni dell'obla­<br />

zione, non si raRRiunseva un accordo in commissione e. nel corso del<br />

eguito ar­<br />

ticolo aggiuntivo (che riduceva ad un valore simbolico l'oblazione per<br />

le categorie con redditi più bassi) — non accettato né dalla Commis­<br />

sione né dal Governo — il Governo otteneva la sospensione del di­<br />

battito al fine di valutare le conseguenze stravolgenti dell'emenda­<br />

mento approvato C). L'iter si interrompeva ed il provvedimento de­<br />

cadeva per decorrenza <strong>dei</strong> termini.<br />

3. Nel volgere di un anno, al decreto n. 76/86, decaduto, hanno<br />

fatto seguito altri quattro D.L. in materia di « condono edilizio », tutti<br />

— uno dopo l'altro — decaduti per decorrenza di termini.<br />

Il 30-9-1986, infatti, il Governo emanava il decreto-legge n. 605,<br />

con il quale riproduceva sostanzialmente — con l'aggiunta della mo­<br />

difica relativa alla proroga <strong>dei</strong> termini — il testo del D.L. 23-3-86,<br />

n. 76, decaduto.<br />

L'iter del provvedimento si interrompeva nel corso dell'esame in<br />

commissione di merito, essendo nel frattempo la <strong>Camera</strong> impegnata<br />

nella sessione di bilancio.<br />

In data 9-12-1986 il Governo emanava, quindi, il D.L. 823 che ri­<br />

produceva solo in parte il contenuto del precedente D.L. 605 decaduto,<br />

con la conferma delle disposizioni in materia di proroga <strong>dei</strong> termini<br />

nonché di estensione delle agevolazioni per la prima abitazione alle<br />

opere abusive destinate ai figli, mentre non reiterava le norme rela­<br />

tive al prolungamento della rateizzazione per i redditi più bassi, né<br />

quelle di deroga alla normativa antisismica.<br />

SuUa base delle modifiche già oggetto di convergenza in occasione<br />

dell'esame del precedente decreto, pur in presenza di talune riserve<br />

del Governo, la IX Commissione giungeva ad xm accordo con l'appro­<br />

vazione delle proposte del relatore. Tuttavia nel corso dell'esame in<br />

Assemblea il Governo ribadiva il suo avviso contrario a talune mo­<br />

difiche della Commissione e, dopo la decisione della Presidenza in<br />

ordine all'ammissibilità degli emendamenti presentati (^), il dibattito<br />

veniva rinviato ad altra seduta, ma l'esame del decreto non aveva<br />

seguito cosi che anche tale provvedimento decadeva.<br />

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