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e - Camera dei Deputati

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precisi, ponendo ciascuno nell'obbligo (ma anche nella condizione) di<br />

organizzare il proprio lavoro secondo le regole auree di una adeguata<br />

riflessione e di una pubblica assunzione di responsabilità, senza il troppo<br />

comodo alibi di continui rinvìi consumati nel corso di riunioni ristrette<br />

e senza alcuna pubblicità delle posizioni assunte.<br />

3 - Necessità di alcuni ritocchi agli articoli 23 e 24 del Regolamento<br />

per giungere ad una programmazione sostanziale<br />

Se la prima condizione per la realizzazione di una programma­<br />

zione sostanziale consiste in un deciso orientarsi verso tale obiet­<br />

tivo di tutti coloro che hanno una responsabilità nell'organizza­<br />

zione <strong>dei</strong> lavori della <strong>Camera</strong>, vi sono tuttavia alcune modifiche alla<br />

normativa vigente indispensabili per porre le premesse tecniche per<br />

quello che si presenta come un vero e proprio salto di qualità. Per<br />

prima cosa un programma che voglia essere non già una scaletta di<br />

argomenti ma norma generale <strong>dei</strong> lavori e atto di indirizzo non può<br />

essere costretto nei limiti temporali angusti di cui ai commi 2 e 4<br />

dell'art. 23 (tre e due mesi rispettivamente) ma deve avere margini più<br />

ampi(^); l'ambito temporale di ciascun programma dovrebbe perciò<br />

poter essere determinato discrezionalmente dal Presidente della <strong>Camera</strong><br />

anche in relazione alla possibilità, manovrando tempi e materie, di<br />

giungere più facilmente ad un accordo unanime, e regolato essenzial­<br />

mente sui ritmi fisiologici di lavoro della <strong>Camera</strong> stessa. Ora l'attività<br />

parlamentare si articola naturalmente in due « grandi sessioni » chiuse<br />

ordinariamente per prassi da convocazioni a domicilio: a) il periodo<br />

che va, grosso modo, dalla conclusione delle ferie natalizie (circa metà<br />

gennaio) all'inizio di quelle estive (fine luglio); h) il periodo che va<br />

dalla fine delle ferie estive (metà settembre) all'inizio di quelle natalizie<br />

(intorno al 20 dicembre). Questi due periodi, in apparenza squilibrati<br />

tra loro, trovano tuttavia ragioni fondamentali di omogeneità in due<br />

ordini di considerazioni:<br />

1 ) pur più corta, la sessione autunnale è, per altro, maggiormente com­<br />

32<br />

patta, mentre la più lunga sessione primaverile-estiva è solitamente<br />

interrotta, oltre che dalla breve chiusura pasquale, da numerosi<br />

appuntamenti politici (congressi di partiti, elezioni di vario tipo.<br />

referendum)'.

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