e - Camera dei Deputati

sibili emendamenti qualora l'accordo internazionale lasci spazio a
diverse possibilità di applicazione all'interno degli stati contraenti ;
e) alla luce di queste considerazioni e di quelle che si sono fatte a
proposito di decreti-legge e di approvazione degli statuti regionali,
non si DUO affermare in via assoluta che i disegni di lesse di anoro-
3 - Uintesa con la Tavola valdese
inemendabili
Nel giro di meno di un anno, il Parlamento ha affrontato ed appro­
vato un « pacchetto » di accordi con confessioni religiose comprendente
quattro diversi provvedimenti legislativi: l'accordo di revisione del
Concordato lateranense, l'intesa con le chiese rappresentate dalla
Tavola valdese, il protocollo sugli enti ecclesiastici ed il sostentamento
del clero, le norme « interne » su questi ultimi due argomenti. La
stessa denominazione dei disegni di legge (e delle leggi che ne sono
conseguite) merita un attento esame.
Iniziando dall'intesa con la Tavola valdese, che è stata la prima ad
essere approvata (legge 11 agosto 1984, n. 449), la relativa legge ha
il titolo: « Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e le
chiese rappresentate dalla Tavola valdese ». Nel suo testo non figura
mai l'espressione « legge di approvazione », che invece è usata negli
artt. 1 e 21 dell'intesa stessa. Posto che le intese di cui all'art. 8
Cost. non sono accordi internazionali, non era certamente necessaria
l'autorizzazione aUa ratifica; ma ben era concepibile una legge di
esecuzione, consistente in un articolo con cui si dava ordine di eseguire
l'intesa, il cui testo sarebbe stato allegato. Si è scelta invece la formula
della legge di approvazione, intendendola come approvazione articolo
per articolo del testo dell'intesa, con i necessari adattamenti lessicali.
Ora, la legge di approvazione, a differenza degli altri tipi di prov­
vedimento che abbiamo delineato, non ha solida tradizione. Essa
è stata teorizzata in epoca statutaria: ma con contenuti esattamente
opposti a quelli che ora le sono stati dati. Scriveva infatti nel 1914 il
Donati che le leggi di approvazione « devono necessariamente riferirsi
a un atto già completamente determinato nel suo contenuto e giuridi­
camente perfetto. Però, sia in questo caso, sia nel caso che anche
l'autorizzazione del Parlamento sia data con riferimento a un atto
di contenuto già determinato, l'atto stesso non entra mai come parte
del contenuto della legge di autorizzazione o di approvazione: esso
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