e - Camera dei Deputati

Si tratta, in primo luogo, del d.d.L di conversione del D.L. del
25-6-79 recante disposizioni particolari per assicurare lo svolgimento
di scrutini ed esami, per il quale nel corso dell'esame in commis­
sione di merito da parte della seconda Camera veniva approvata la
proposta del relatore di diniego di conversione del D.L. e conte­
stuale sanatoria degli effetti prodotti dal decreto respinto, al fine
di convalidare gli scrutini e gli esami effettuati secondo le modalità
disposte dal decreto. In tale occasione, il relatore aveva presentato
un nuovo testo interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.L
di conversione. Tale testo, dopo l'approvazione definitiva del Senato,
diveniva la L. 13-8-1979, n. 402.
Nel caso, invece, del d.d.l. di conversione del D.L. n. 208 del
19-6-1979 recante modificazioni alla L. 3-1-78, n. 3 in materia di
elezioni provinciali e comunali, Viier si interrompeva con la conclu­
sione dell'esame in commissione, da parte della prima Camera, nel
corso del quale il relatore presentava la proposta di un emenda­
mento soppressivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione e di
un articolo aggiuntivo di disciplina dei rapporti giuridici sorti sulla
base del D.L. che si respingeva.
Infine, in occasione dell'esame presso la Commissione agricoltura
della Camera del d.d.l. di conversione del D.L. n. 160 del 26-5-79
recante norme di attuazione dei regolamenti comunitari relativi al
regime di aiuto al consumo dell'olio di oliva, il relatore proponeva
il diniego di conversione del decreto e la contestuale disciplina
dei rapporti giuridici sorti, proposta formalizzata in un emendamento
soppressivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione, che veniva
interamente sostituito con il nuovo testo relativo alla disciplina dei
rapporti. Tale testo, approvato dall'Assemblea della Camera, era
trasmesso al Senato, che tuttavia modificava nuovamente il titolo del
d.d.l. limitandosi a prevedere la disciplina dei rapporti giuridici
ex art. 77, terzo comma Cost. Ritornato alla Camera, in seconda
lettura ed approvato definitivamente, diveniva la L. 23-8-1979, n. 424.
La soluzione di negare la conversione del decreto, esplicitamente
o implicitamente, attraverso un emendamento soppressivo dell'arti­
colo unico del d.d.l. di conversione, e di regolamentare contestual­
mente i rapporti giuridici sorti suUa base di esso, attraverso l'appro­
vazione di un nuovo testo del disegno di legge — soluzione adottata
in occasione dell'esame dei tre disegni di legge appena richiamati —
non è stata in alcun caso esente da critiche né da contestazioni da
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