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e - Camera dei Deputati

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L'iniziativa ha assunto, poi, dimensioni ed importanza travalicanti<br />

quelle di preparazione di un corso di formazione, giacché in seno al<br />

gruppo di studio si è definita una volontà di confronto e di coordi­<br />

namento con gli altri soggetti implicati nell'attività di redazione <strong>dei</strong><br />

testi legislativi, vale a dire il Senato e la Presidenza del Consiglio.<br />

Il documento finale, predisposto dal gruppo di studio, appare, inol­<br />

tre, destinato a riverberarsi, dopo la fase di confronto con gli altri<br />

soggetti, in una serie di regole operative per gli uffici e, probabil­<br />

mente, anche in ulteriori « novelle » ai regolamenti parlamentari.<br />

Questa esperienza di mtegrazione interna da cui è subito germinata<br />

un'apertura alPesterno, non è rimasta isolata: anche se meno eclatanti,<br />

altre iniziative nel campo della formazione hanno creato occasioni di<br />

incontro e scambio fra esperienze di lavoro maturate in uffici diversi<br />

ma nell'ambito dello stesso profilo professionale e di confronto fra la<br />

realtà interna e i profili professionali definiti anche con apporti di con­<br />

sulenze esterne.<br />

Se una siffatta linea di condotta viene sostenuta con coerenza da<br />

una volontà strategica orientata verso la promozione delle comunica­<br />

zioni interne e delle relazioni culturali esterne, si intravvede più di una<br />

valenza positiva come ricaduta del moltiplicarsi di tali iniziative: la<br />

diffusione di un'informazione corretta sui risultati dell'attività <strong>dei</strong> sin­<br />

goli uffici, sui moduli organizzativi e sui sistemi operativi; lo sviluppo<br />

di un atteggiamento collaborativo, ma anche di uno spirito emulativo<br />

e concorrenziale, che non considero confliggente con il primo, ma anzi<br />

vitale, perché sprigionatore di energie positive; la produzione di effetti<br />

di razionalizzazione e snellimento delle procedure di raccordo fra uffici<br />

diversi e l'evidenziazione di aspetti obsoleti o di duplicazioni nelle atti­<br />

vità di lavoro; l'omogeneizzazione di figure organizzative e moduli<br />

operativi che si scoprono preferibili a quelli noti nel proprio ufficio,<br />

purché riferibili ad attività fra loro omogenee, giacché va salvaguar­<br />

data, comunque, la possibilità di atteggiare lo schema organizzativo e<br />

i sistemi operativi in relazione alla specificità <strong>dei</strong> risultati dell'attività<br />

di ogni ufficio.<br />

Ecco emergere, quindi, altri due filoni da approfondire: la flessi­<br />

bilità degli schemi organizzativi e l'autonomia nella scelta <strong>dei</strong> sistemi<br />

operativi; su questi temi sarà bene ritornare più avanti, perché ora<br />

preme centrare il discorso sul concetto dell'integrazione culturale inter­<br />

na, giacché lo si ritiene un nodo cruciale della politica del personale.<br />

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