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e - Camera dei Deputati

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della funzione di sviluppo organizzativo affidata al Servizio del perso­<br />

nale definirne lo schema organizzativo.<br />

Posto, tuttavia, lo stadio ancora embrionale di tale funzione, che<br />

nell'attesa di divenire operativa tramite una struttura ad hoc si sta<br />

preoccupando di attrezzarsi professionalmente, l'indagine del problema<br />

può essere sviluppata solo sul piano teorico, giacché non si possiede<br />

la base conoscitiva necessaria per applicarvi appropriati modelli di ana­<br />

lisi e suggerire, quindi, soluzioni rifinite nel dettagho.<br />

Una volta evidenziate le fasi dell'attività complessiva di controllo<br />

e individuate le sedi operative coinvolte in ciascuna fase e le relazioni<br />

fra di esse, il risaltato dell'analisi dovrebbe essere sinteticamente rap­<br />

presentato con un diagramma di flusso, che offra una visione <strong>dei</strong> sog­<br />

getti coinvolti nelle diverse fasi e degli aspetti rilevanti delle procedure<br />

di raccordo.<br />

Questo metodo condurrebbe all'individuazione delle sedi operative<br />

in cui si addensa l'attività di controllo (i cosiddetti « colli di botti­<br />

glia »), onde valutare le opzioni possibili per eliminarli e consentirebbe,<br />

inoltre, di enucleare le fasi compattabili e superflue, di individuare i<br />

punti di controllo più idonei e i canali di coordinamento più tempestivi.<br />

Premesso questo difetto di approfondimento conoscitivo che rende<br />

il discorso troppo generico per poter offrirsi come operativo, è con­<br />

sentito, tuttavia, prendere posizione sull'ipotesi di istituire un Ufficio<br />

speciale per il controllo tecnico-legislativo, cui affidare i collegamenti<br />

con la Presidenza del Consiglio e con il Senato, la consulenza e il coordi­<br />

namento per l'applicazione <strong>dei</strong> criteri tecnico-giuridici definiti dal<br />

Comitato di studio all'uopo istituito, di cui si è detto all'inizio, e<br />

la verifica permanente dell'applicazione di questi criteri.<br />

Questa soluzione mi sembra esposta al veto incrociato di vincoli<br />

organizzativi e operativi. Esiste, in primo luogo, un problema di rap­<br />

porti organizzativi tra gli uffici che sono toccati da questa attività e<br />

per i quali si dovrebbero già ricercare, tramite il modello di analisi<br />

organizzativa che prima è stato descritto, soluzioni di snellimento e di<br />

semplificazione delle procedure, mentre l'introduzione nel processo di<br />

svolgimento dell'attività di un nuovo Ufficio rappresenterebbe un appe­<br />

santimento procedurale, ove rispettato, ovvero una sostanziale vanifica­<br />

zione del suo ruolo, ove ignorato.<br />

In secondo luogo, i margini di azione dell'istituendo Ufficio dovreb­<br />

bero essere artificiosamente ritagliati dalle competenze di altri uffici,<br />

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