19.06.2013 Views

e - Camera dei Deputati

e - Camera dei Deputati

e - Camera dei Deputati

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In realtà il discorso della delegificazione, per poter realmente essere<br />

avviato (o eventualmente chiuso una volta per tutte) richiederebbe la<br />

chiarificazione di una opzione politica di fondo sul ruolo delle As­<br />

semblee legislative (e corrispettivamente del Governo). Nella vita<br />

della nostra democrazia il Parlamento ha assunto un carattere centrale<br />

(anche in virtù della sua legittimazione originaria) non solo in termini<br />

di grandi decisioni ed orientamenti politici, ma anche in termini di<br />

mediazione tra gruppi sociali, di redistribuzione di risorse, di compo­<br />

sizione di interessi. Il fenomeno può o meno piacere, ma certo è che<br />

esso è servito per costruire un rapporto tra istituzioni e forze sociali<br />

che operano e producono nel Paese, ha oflerto loro un terreno di<br />

riferimento e di confronto che è essenzialmente pubblico e traspa­<br />

rente, e che ha così garantito — in qualche modo — tutti, anche<br />

coloro che non riescono a far valere la loro prospettazione <strong>dei</strong> pro­<br />

blemi. In questa ottica la questione delle leggine (e la relativa pole­<br />

mica) appare non già connessa ad un modo di funzionare del Parla­<br />

mento, ma ad un modo di essere del nostro Stato, dell'esistere e dello<br />

svilupparsi della politica, dell'economia e della società. E' giusto<br />

affermare la necessità di una ricomposizione sociale, della certezza<br />

di situazioni e di diritti, del superamento della frammentazione, delle<br />

divisioni corporative: ma questo grande problema non può pensarsi<br />

risolto solo con un suo « spostamento » neUo spazio istituzionale dal<br />

Parlamento al Governo. Quale vantaggio per il complessivo rendi­<br />

mento del sistema se in futuro ci trovassimo dinanzi a migliaia di<br />

regolamenti, frantumati per dicasteri o per pezzi di amministrazione<br />

e varati — questi sì — senza una procedura pubblica, che faccia<br />

valutare i criteri con i quali è avvenuta la ponderazione degli inte­<br />

ressi? E realisticamente quali possibilità ha il Governo (con le sue<br />

strutture, con le logiche di coalizioni che sovrintendono la sua com­<br />

posizione, con la qualità dell'amministrazione pubblica esistente) di<br />

affrontare tale compito, quando è noto che attualmente si trova in<br />

serie difficoltà per elaborare i regolamenti di attuazione, per eserci­<br />

tare le deleghe legislative e, molto spesso, addirittura per produrre<br />

iniziative legislative: ><br />

A questi interrogativi vi è una risposta che separando concettual­<br />

mente decisione da mediazione (operazione in realtà molto discutibile)<br />

affida la seconda al Governo riservando un nuovo e più accentuato<br />

ruolo di controllo al Parlamento, il che si tradurrebbe per l'opposizione<br />

in un più incisivo carattere di governo-ombra, di alternativa politica<br />

58

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!