e - Camera dei Deputati

attenzione ed una valutazione condotta sulla base di criteri il più
possibile uniformi.
È altresì da considerare l'opportunità di attribuire efficacia vincolante
anche ai pareri della Commissione affari esteri in ordine agli aspetti
di interesse comunitario, nonché ai pareri della Commissione lavoro e
previdenza sociale quando investano i princìpi concernenti la disciplina
generale del rapporto di lavoro {^^), Lo stesso è a dirsi per i pareri della
Commissione finanze e tesoro in tema di ordinamento tributario,
specie alla luce dell'attuale tendenza della legislazione ad operare una
settorializzazione della disciplina fiscale nei vari comparti dell'inter­
vento pubblico.
Sulla base di una diversa logica, ma sempre nella medesima pro­
spettiva, potrebbe anche pensarsi, anziché di ampliare il novero delle
commissioni « filtro », di demandare al Presidente della Camera, al­
l'atto in cui propone all'Assemblea l'assegnazione in sede legislativa
di un progetto di legge, il compito di indicare di volta in volta quelle
commissioni il cui parere si ritenga indispensabile acquisire, attri­
buendo pertanto ad esse il potere di pronunciarsi con effetti vincolanti
nell'ambito dei profili di competenza.
Ad ogni modo, indipendentemente dal merito delle possibili soluzioni
ed anche prescindendo dalla ricordata ipotesi di riaccorpamento delle
competenze delle commissioni permanenti, resta comunque l'esigenza di
prevedere meccanismi di effettivo controllo della produzione legislativa
in commissione, posto che il procedimento in sede decentrata investe,
come già è stato detto, una quota quantitativamente prevalente e qua­
litativamente tutt'altro che irrilevante della legislazione complessiva.
L'esperienza mostra inoltre che i tradizionali meccanismi di coordina­
mento della produzione legislativa, affidati essenzialmente all'azione di
raccordo svolta dal Governo e dai gruppi parlamentari, appaiono sempre
meno in grado di assolvere a tale funzione. Di qui la necessità di indi­
viduare in proposito nuovi strumenti a livello regolamentare, senza con­
sentire che le pur importanti esigenze di snellezza e di agibilità della
procedura facciano comunque premio sull'efficacia del sistema delle ga­
ranzie .
A questo riguardo è da ritenere che un più mirato e penetrante eserci­
zio dell'attività consultiva delle commissioni permanenti, nel senso sopra
considerato, possa rappresentare uno — anche se non certo il solo — dei
possibili rimedi, in grado comunque di attivare un più articolato e sen­
sibile circuito di controlli interni allo stesso procedimento. Vi è da con-
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