e - Camera dei Deputati

La dizione letterale delle norme sulla integrazione dell'Ufficio di
Presidenza sembra riservare tale procedura ai gruppi costituiti su
autorizzazione dell'Ufficio stesso, ma tale limitazione non appare
comprensibile con riferimento, ad esempio, ad un gruppo costituito
in via ordinaria che, per vicende verificatesi nel corso della legisla­
tura, rimanga poi privo di un rappresentante nell'Ufficio di Presi­
denza, ferma restando, ovviamente, la predetta disponibilità di posti.
La inclusione, infine, del gruppo misto fra quelli che possono ri­
chiedere l'elezione di altri segretari, appare coerente con la prevista
possibilità di aumentare il numero dei membri dell'Ufficio di Presi­
denza. In relazione al carattere residuale ed alla composizione etero­
genea di tale gruppo, la prassi (a partire dal ricordato episodio della
VI legislatura) (^^) finora era stata nel senso di non ritenere ne­
cessaria la presenza nell'Ufficio di Presidenza di un rappresentante
del gruppo misto. Aumentando, però, il numero dei membri del col­
legio è apparso necessario prevedere anche la rappresentanza di questo
gruppo, anche se la valenza di tale rappresentanza appare ridotta
dalla presenza di componenti eterogenee all'interno del gruppo.
Concludo qui le osservazioni alla nuova disciplina. Essa, come già
ricordato, ha trovato immediata applicazione ed in tal senso ha soddi­
sfatto pienamente la esigenza per la quale è stata introdotta; quella,
cioè, di assicurare la presenza nell'Ufficio di Presidenza dei gruppi
precedentemente non rappresentati. Solo la prassi, però, potrà indi­
care in che misura le modifiche apportate abbiano risolto il proble­
ma della massima rappresentatività possibile dell'Ufficio di Pre­
sidenza .
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