e - Camera dei Deputati

come organo politico ora come organo amministrativo, restando sog­
getta nelle due sedi a regole diverse.
La sentenza afferma invece che la Commissione non può conside­
rarsi assolutamente un organo amministrativo. Ciò significa certa­
mente che essa non può inquadrarsi, data la sua diretta derivazione
dal Parlamento, tra gli organi che fanno capo al complesso Governo-
Pubblica Amministrazione; ma non può dirsi che per questo motivo
i suoi atti sono insindacabili dal giudice amministrativo, poiché dalla
posizione di supremazia e di indipendenza di un organo non deriva
l'insindacabilità dei suoi atti (^). Comunque il regime speciale e, al
limite, l'insindacabilità devono riferirsi solo agli atti che costituisco­
no espressione della funzione primaria dell'organo — da intendere
come la ragione dell'attribuzione dei relativi poteri a quell'organo —
che come tali assumono una ben definita forma procedimentale.
Eliminato il preconcetto che condiziona la sindacabilità alla pro­
venienza soggettiva dell'atto, si può rilevare che gli atti della Com­
missione relativi all'accesso, tenendo conto dei criteri soggettivo, og­
gettivo, procedimentale e formale, potrebbero essere assimilati agli
atti amministrativi, per la natura discrezionale del potere esercitato
e per la configurazione dell'atto come esecuzione della legge; quanto
alla forma ed al procedimento adottati, questi atti non hanno la
forma tipica degli atti del Parlamento né sono il risultato di un
particolare procedimento.
In passato numerose voci, dottrinali e giurisprudenziali, si sono
espresse favorevolmente per l'estensione del sindacato del giudice
amministrativo agli atti di autorità non amministrative, al fine di re­
stituire forza alla regola del controllo giurisdizionale su tutti gli atti
dei pubblici poteri, che può anche significare controllo più confa­
cente alla natura di tali atti.
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