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e - Camera dei Deputati

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nella contabilità aziendale delle società facenti capo al finanziatore: ma — si<br />

faceva notare — allo stato degli atti l'accusa si fondava esclusivamente su una<br />

chiamata di correo, che escludeva tuttavia espressamente proprio questa consapevolezza<br />

da parte del deputato.<br />

i^) Cfr. MENCARELLI F., op. ciL, p. 433 s., che riporta un precedente del<br />

Senato deU'VIII legislatura (Doc. IV, nn. 96 e 97) risolto nel senso qui accolto.<br />

{^^) Cfr. Bollettini delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 12, 19<br />

e 26 novembre 1980.<br />

{^^) Cui il Ministro di grazia e giustizia, ricevuta comunicazione di quanto<br />

era avvenuto da parte del Presidente della <strong>Camera</strong> <strong>dei</strong> deputati, aveva chiesto di<br />

voler esercitare l'azione disciplinare nei confronti <strong>dei</strong> predetti magistrati.<br />

i^^) Cfr. Tribunale di Torino: ordinanza 18 aprile 1983; Cassazione, sez. Ili:<br />

ordinanza 13 gennaio 1984; Consiglio superiore della Magistratura, sez. disci­<br />

plinare, sentenze 16 dicembre 1983 e 6 luglio 1984, in Foro italiano, 1984, parte<br />

seconda, p. 50 ss. e 492 ss., e parte terza, p. 404 ss.<br />

i"^) Per -una critica delle teorie che da un lato escludono autonomia alla<br />

seconda parte del comma secondo dell'articolo 68 della Costituzione, e d'altro<br />

iato sostengono che le medesime disposizioni sarebbero rivolte non al giudice<br />

penale, bensì ad altre autorità, cfr. TRAVERSA S., op. cit., p. 201 s.<br />

{^^) Cfr. Consiglio superiore della Magistratura, sentenza 16 dicembre 1983<br />

cit., p. 409 s.<br />

{^) Cfr. Consiglio superiore della Magistratura, sentenza del 6 luglio 1984<br />

cit. p. 406.<br />

i^"') Cfr. MAZZIOTTI M., «Espatrio», in Enciclopedia del diritto, p. 729.<br />

(^) Cfr. TRAVERSA S., op. cit., p. 201 s.<br />

C^^) In tal senso, cfr. SCALERÀ L, «Fallimento del parlamentare imprenditore»,<br />

in Diritto fallimentare e delle società commerciali, 1976, parte prima, p. 118 ss.,<br />

il quale ritiene che la stessa dichiarazione di fallimento non possa avere luogo<br />

senza autorizzazione della <strong>Camera</strong> di appartenenza del parlamentare, dal momento<br />

che l'adozione di una tale misura comporta di per sé la decadenza del mandato.<br />

Altrimenti, si lascerebbe aperta \ana breccia all'eventualità che un parlamentare<br />

possa essere sottratto, per vie che non siano di carattere penale, ma pur sempre<br />

di ordine giudiziario, all'espletamento del mandato parlamentare; per di più con<br />

la differenza che, mentre un processo penale, anche se autorizzato, potrà sempre<br />

concludersi con l'assoluzione del parlamentare o con una condanna che non<br />

avrà influenza sulla permanenza in Assemblea dell'interessato, la sentenza dichiarativa<br />

di un fallimento provocherà « sempre ed inevitabilmente » la decadenza<br />

dall'ufficio parlamentare. Contra: cfr, AMATUCCI A., «L'imprenditore deputato<br />

e la legge fallimentare », in Rivista di diritto civile, 1967, parte seconda, p. 284 ss.<br />

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