19.06.2013 Views

e - Camera dei Deputati

e - Camera dei Deputati

e - Camera dei Deputati

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

È da notare che la prima mozione di sfiducia individuale presentata<br />

e discussa, la mozione Bianchi Beretta n. 1-00204, non usa espres­<br />

sioni come « chiede le dimissioni del ministro » o « impegna il mi­<br />

nistro a dimettersi ». Usa invece una formula che riecheggia quelle<br />

delle mozioni e delle risoluzioni presentate prima dell'approvazione<br />

della modifica regolamentare: « La <strong>Camera</strong>, preso atto che in nu­<br />

merose occasioni il Parlamento si è espresso negativamente nei con­<br />

fronti dell'azione del titolare del Ministero della pubblica istruzione;<br />

preso atto inoltre che questo insieme di fatti interrompe il rapporto<br />

di fiducia con il Ministro della pubblica istruzione, impegna il Go­<br />

verno a trarre immediate conseguenze da questa nuova situa­<br />

zione » C^).<br />

La <strong>Camera</strong>, in sostanza, non tende ad impegnare il singolo mi­<br />

nistro (o per lo meno non solo lui, che sarebbe quanto meno poli­<br />

ticamente vincolato a rassegnare le dimissioni in caso di approva­<br />

zione della mozione), ma piuttosto il Governo, che è tenuto —<br />

come si è rilevato — ad un facete: non già a revocare il ministro,<br />

ma ad adoperarsi affinché si dimetta. E qualora il ministro, per<br />

assurdo, si rifiutasse di farlo, ne dovrebbero conseguire le dimissioni<br />

del Governo.<br />

dibattito<br />

Beretta, il 2 e il 3 dicembre 1986, si registra una generale presa<br />

di distanza dall'istituto della mozione di sfiducia individuale, quasi<br />

che nessuno l'abbia voluto introdurre; al punto che la discussione<br />

finisce inevitabilmente per riguardare la sfiducia non solo e non<br />

tanto al ministro Falcucci, quanto piuttosto all'intero Governo. E a<br />

questa confusione delle lingue contribuisce indubbiamente il Presi­<br />

dente del Consiglio che, a conclusione del suo intervento, dichiara<br />

che « il Ministero della pubblica istruzione si è impegnato nella<br />

realizzazione di una politica di cui è responsabile il Governo nella<br />

sua collegialità » e chiede alla <strong>Camera</strong> di respingere la mozione « con­<br />

fermando in questo modo la propria fiducia nell'azione del Go­<br />

verno » {^^). E tuttavia non pone la questione di fiducia sulla reie­<br />

zione della mozione. Ciò prova che, una volta scongiurata la vota­<br />

zione a scrutinio segreto su un documento di indirizzo che chieda le<br />

dimissioni di un ministro, non ha più importanza porre la questione<br />

di fiducia, giacché in ogni caso la votazione avverrà per appello no­<br />

minale; il che varrà ad eliminare il « tiro al bersaglio » nei confronti<br />

<strong>dei</strong> ministri registratosi negli ultimi anni.<br />

425

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!