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e - Camera dei Deputati

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Svolte queste brevi considerazioni, vediamo cosa succede negli<br />

istituti di ricerca sparsi per il mondo per realizzare elaboratori in<br />

grado di riconoscere la voce, i quali, ovviamente, non hanno almeno<br />

nel breve e medio termine, la presunzione di raggiungere la perfe­<br />

zione assoluta, ma di agevolare un po' l'uomo nel suo quotidiano<br />

lavoro.<br />

Il nostro paese è oggi all'avanguardia in questo settore; infatti, i<br />

laboratori di ricerca dell'IBM Italia hanno messo a punto un pro­<br />

totipo di sistema a riconoscimento vocale altamente perfezionato.<br />

Circa il significato e la prospettiva di questa realizzazione, c'è da<br />

dire che un sistema « addestrato » a riconoscere la lingua italiana è<br />

l'unica possibilità che abbiamo per evitare il rischio di una vera e<br />

propria colonizzazione linguistica se in futuro, ad esempio, doves­<br />

sero svilupparsi solo sistemi basati sulla lingua inglese.<br />

A Torino, nei laboratori del Cselt (del gruppo IRI-Stet) è in atto<br />

da cinque anni un'altra ricerca avanzata nel settore, ora inserita nel<br />

programma europeo « Esprit » » {European strategie program for re-<br />

search in information technology) e svolta in collaborazione con il<br />

Politecnico di Torino.<br />

Sempre a Torino svolge la sua attività un altro prestigioso labora­<br />

torio: quello che l'Olivetti ha aperto nel 1982 per la ricerca nel set­<br />

tore del trattamento automatico della parola e dell'analisi del linguag-<br />

;io naturale.<br />

Altro polo italiano degli studi sul linguaggio e sul riconoscimento<br />

vocale è a Padova, dove nel centro di studio per le ricerche di fonetica<br />

del CNR, gli esperti del ramo seguono un indirizzo di studio di­<br />

verso da quello adottato, ad esempio, all'IBM. Ma diamo ora uno<br />

sguardo a ciò che accade fuori dal nostro paese.<br />

In Francia, ad esempio, si stanno privilegiando soprattutto le ap­<br />

plicazioni pratiche del riconoscimento vocale, sia pure a scapito del­<br />

la completezza e della estensione delle ricerche. Gli studi e le rela­<br />

tive applicazioni concrete sul riconoscimento vocale da parte di un<br />

computer risalgono in Francia all'inizio degli anni settanta.<br />

Tra le diverse esperienze un progetto destinato entro breve alla<br />

commercializzazione e in fase di sperimentazione nei laboratori del<br />

Crin (Centro di ricerche nella informatica di Nancy) è quello della<br />

« macchina da scrivere a riconoscimento vocale », grazie alla quale<br />

un operatore potrà dettare frasi a senso compiuto registrate automa­<br />

ticamente dal computer collegato ad una stampante. Tale macchina<br />

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