e - Camera dei Deputati

allo Statuto Albertino) dal giudizio di conto degli agenti contabili
degli organi costituzionali è un dato emblematico della peculiare
configurazione della burocrazia parlamentare nel campo amministrativo-
finanziario, consacrato del resto dalla giurisprudenza costituzionale (^).
Resta da dire che la conformazione dell'ordinamento interno della
Camera dei deputati (nonché del Senato della Repubblica) trova nelle
norme regolamentari struttura formale portante, così come elemento
essenziale di garanzia in ordine alla affermazione — nei princìpi, nelle
procedure e nei fatti — della autonomia dell'istituto. Occorre, quindi,
porre ogni necessaria attenzione alla individuazione completa delle
fonti normative interne, non sempre riconducibili alla mera codificazione
testuale (^).
Non è questa la sede per entrare nel merito delle diverse posizioni
dottrinali in materia C), ma è certo che l'art. 64, primo comma della
Costituzione tratteggia un genus regolamentare del tutto atipico nel
complesso normativo dell'ordinamento giuridico italiano (^): una sorta
di lex fundamentalis delle Camere (^), sottolineandosi così la omogenei­
tà dei regolamenti parlamentari — segnatamente quelli di natura inte­
grativa o estrattiva rispetto alla norma costituzionale (^^) — con le
norme della legge ordinaria (per conseguenza la non supremazia di queste
ultime sul piano delle fonti) e più in generale la « riserva » costituzio­
nale prevista per quel complesso tecnico-organizzativo di strutture ed
attività necessarie all'espletamento della funzione parlamentare.
Può dunque assumersi come postulato — pressoché unanimemente
condiviso dalla dottrina (^^) — il riconoscimento della peculiare natura
delle norme dei regolamenti parlamentari: « peculiarità e dimensione
(sentenza n. 78 del 1984), che ne impedisce — sottolinea la recentissima
sentenza della Corte costituzionale n. 154 del 6 maggio 1985 — la sinda­
cabilità, se non si vuole negare che la riserva costituzionale di compe­
tenza regolamentare rientra fra le guartentigie disposte dalla Costitu­
zione per assicurare l'indipendenza dell'organo sovrano da ogni potere ».
Meriterebbe invece maggiore approfondimento la questione, più par­
ticolare, della configurazione giuridica dei cosiddetti regolamenti « mino­
ri » o « speciali », segnatamente quelli adottati con delibera dell'Ufficio
di Presidenza.
Se è vero che la diversità dell'organo deliberante comporta una
indubbia differenziazione tra le categorie regolamentari — cosicché la
rilevanza formale, oltre che politica, del Regolamento generale e degli
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