e - Camera dei Deputati

istretto al giudice penale nei confini dell'accertamento della sua con­
formità a requisiti, meramente estrinseci, di esistenza. Confini che
sono assai stretti, fintanto che ci si trova di fronte all'attuale disci­
plina costituzionale dell'autorizzazione a procedere, caratterizzata da
ridottissime prescrizioni in ordine al procedimento.
Note
Resta, infine, sempre la possibilità del conflitto di attribuzioni.
0) V. sotto, p. 16.
(^) V. sotto, pp. 22 e segg.
(3) V. DI MUCCIO, « Restituzione e revoca della domanda di autorizzazione a
procedere contro i membri del Parlamento », in Diritto e Società, 1985, p. 512 e
passim.
{^) Revoca dell'atto processuale è Teliminazione degli effetti giuridici di un
atto processuale per opera dello stesso autore dell'atto: v. LEONE, Manuale di
diritto processuale penale, Napoli, 1985, p. 302. r
Nel caso di specie, però, la revoca della domanda da parte del magistrato
produce il risultato di cui sopra, non direttamente, ma indirettamente attraverso
un successivo e conseguente atto della Camera.
(^) V. appunto, DI MUCCIO, « Restituzione e revoca della domanda di autoriz­
zazione a procedere... », cit.
C^) V. LoNGi, Elementi di diritto e procedura parlamentare, Milano, 1978,
p. 75. V. inoltre quanto si dirà — più analiticamente — al successivo paragrafo 8,
a p. 16.
C^) Ad esempio, con riferimento alla domanda di autorizzazione a procedere,
di cui al doc. IV-126 dell'VIII legislatura, invano si cercherebbe nei resoconti
dell'Assemblea l'annuncio della restituzione del fascicolo processuale a seguito
della morte del parlamentare interessato.
(^) Siffatto carattere di pregiudizialità si esplica anche nei confronti di sentenza
di proscioglimento nel merito. Ad esempio, sulla inapplicabilità del secondo
comma dell'articolo 152 del codice di procedura penale, in caso di estinzione del
reato per morte dell'imputato, v. Cassazione, Sezioni penali unite, sentenza del 14
febbraio 1948, imputato Biagi, in Rivista penale 1948, parte II, p. 945.
331