e - Camera dei Deputati

Benedetto Arsini
Il piano generale dei trasporti: un esempio di programmazione di
settore
Premessa; La legge n. 245/1984: contenuti; L'intervento parlamentare nel processo
di formazione del piano; Il piano generale dei trasporti e la legislazione
regionale; Il piano generale dei trasporti: contenuti ed attuazione; Note.
Premessa
L'esigenza di una programmazione nazionale del sistema dei tra­
sporti emerse, in Parlamento, nel corso della discussione della legge
14 agosto 1977, n. 377, concernente il programma di interventi straor­
dinari per le ferrovie: in tale circostanza fu infatti richiamata espres­
samente (art. 1) l'opportunità di elaborare un piano generale dei tra­
sporti « da definire in sede di programma economico nazionale, nel
contesto delle misure intese a superare gli squilibri settoriali e ter­
ritoriali del paese ».
A seguito di tale iniziativa legislativa fu costituito, nell'ambito del
Cipe, un comitato interministeriale per i problemi dei trasporti (Co-
mitra) (^), presieduto dal Ministro per il bilancio e composto dai mi­
nistri direttamente interessati ai problemi del trasporto (^) con il com­
pito di assumere decisioni in materia e di presiedere alla formazione
di un piano nazionale che, partendo dalla individuazione dei fabbi­
sogni di mobilità di persone e cose, fosse in grado di ottimizzare le
risorse finanziarie e di individuare gli interventi prioritari da rea­
lizzare.
Il comitato, avvalendosi del supporto di una commissione tecnica
ad hoc ('^), elaborò ed approvò un documento noto come « Quadro
di riferimento per il piano generale dei trasporti », che costituisce il
supporto primario dell'attuale piano nazionale. Le indicazioni di mas­
sima contenute in questo documento possono così essere sintetizzate:
a) correggere, nel breve e medio periodo, le strozzature del sistema
mediante un più razionale impiego delle risorse disponibili e b) po-
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