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e - Camera dei Deputati

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socialista, così formulato: « L'Assemblea costituente, conscia del gra­<br />

ve e solenne suo compito, non ritiene di dover introdurre particolari<br />

limitazioni all'ordine delle discussioni nel momento stesso in cui viene<br />

in esame la parte essenziale del progetto; e lascia all'intera disciplina<br />

<strong>dei</strong> suoi membri l'impegno di mantenere la discussione in termini di<br />

sobrietà, con rigido rispetto del regolamento esistente ». Quindi, nel­<br />

la stessa seduta, fu approvata la proposta dell'onorevole Benedetti,<br />

del gruppo misto, di invitare la Giunta per il regolamento a pro­<br />

porre modifiche da apportare al metodo di discussione, per giungere<br />

all'approvazione del testo della Costituzione entro il termine fissato<br />

del 24 giugno.<br />

La giunta presentò rapidamente le sue proposte, che furono por­<br />

tate all'esame dell'Assemblea il 5 maggio. Per restringere i temi di<br />

discussione e di approvazione <strong>dei</strong> vari articoli del progetto costitu­<br />

zionale, essa proponeva di elevare il numero delle firme necessarie<br />

per richiedere la votazione per appello nominale o per scrutìnio<br />

segreto da 15 a 20 firme, come previsto dal Regolamento in vigore,,<br />

a 30. Inoltre la Giunta proponeva di considerare decaduti i depu­<br />

tati iscritti a parlare che non rispondessero alla chiamata del Presi­<br />

dente, di ritenere che i presentatori di emendamenti che avessero<br />

preso la parola nella discussione generale svolgessero in tale sede<br />

anche i loro emendamenti, che nessuno potesse parlare più di dieci<br />

minuti per lo svolgimento di emendamenti o per dichiarazione di<br />

voto ed infine che, in caso di richiesta di verifica del numero legale,<br />

i deputati presenti non potessero più abbandonare l'Aula fino al ter­<br />

mine dell'appello. Venivano altresì proposte norme particolari per la<br />

discussione del progetto di Costituzione e cioè che per i rimanenti<br />

due titoli della parte prima (rapporti economici e rapporti politici)<br />

la discussione fosse limitata ad un numero massimo di tre oratori per<br />

i gruppi che contassero più di cento iscritti e di due oratori per gli<br />

altri. Inoltre per i sei titoli della parte seconda del progetto gli ora­<br />

tori non avrebbero dovuto essere più di cinque per i due gruppi più<br />

numerosi (democristiani e comunisti), non più di tre per i gruppi<br />

minori ed in sede di discussione generale nessuno avrebbe potuto<br />

parlare più di mezz'ora (^^).<br />

Dato il carattere di attualità che la questione riveste tuttora, anche<br />

per le modifiche apportate nel 1983 al Regolamento della <strong>Camera</strong>,<br />

è utile ricordare i termini della discussione che si aprì sulla que-<br />

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