e - Camera dei Deputati

Tutto ciò non deve, comunque, farci dimenticare che se i computer
sono in grado di confrontare e associare miliardi di informazioni alla
velocità della luce e trovare anche soluzioni nuove a problemi noti,
tuttavia solo l'uomo è in grado di inventare problemi nuovi. E questa
è l'arma assoluta del cervello.
La realizzazione di un sistema di sintesi vocale, in grado di trasfor­
mare i bit elaborati in voce è stato un compito relativamente facile,
se paragonato al suo opposto: il sistemi di riconoscimento vocale,
cioè, l'udito del computer. Nel primo caso la macchina deve « Umi-
tarsi » a trasformare in suoni una sequenza di numeri, avendo però
l'enorme vantaggio di rivolgersi all'elaboratore piìi intelligente che
esista, cioè, il cervello umano. Infatti, anche piccole imperfezioni
nella sintesi vocale possono essere facilmente assorbite dall'eccezio­
nale capacità interpretativa dell'uomo. Nel secondo caso il discorso
si rovescia. L'uomo si limita a parlare, mentre l'intero processo di
interpretazione della voce è affidato alla macchina, con tutti i pro­
blemi e le difficoltà che ciò comporta.
La nostra attenzione è particolarmente rivolta agli affascinanti
studi e sperimentazioni compiuti in ogni parte del mondo per dare
voce e udito al computer. È un campo in cui la tecnologia da sola
non è sufficiente, avendo a che fare con il mondo della linguistica,
cioè con una delle discipline che si prestano meno ad essere rigida­
mente codificate e che oltretutto è in continua evoluzione e trasfor­
mazione. Una impresa del genere ha richiesto un approccio multidi­
sciplinare che probabilmente avrà i suoi riflessi anche sulle future
modificazioni del linguaggio. Così insieme agli informatici lavorano
semiologi, linguisti, filosofi: tutti alla ricerca di una sistematizzazione
n pili possibile esatta della lingua e di nuove regole o connessioni
che rendano più agevole il riconoscimento del parlato da parte di
una macchina abituata a ragionare in modo schematico e poco pro­
pensa alle sfumature.
Il software di questi computer è a tre livelli: il fonetico, attra­
verso il quale la macchina raccoglie il quaranta per cento del lin­
guaggio e poi il sintattico e il semantico, cioè la grammatica e i si­
gnificati che formano come dei filtri contro gli errori. Nel giro di
dieci anni dovremmo poter disporre di computer in grado di ascol­
tare e trascrivere il linguaggio umano (evidentemente non brani da
rielaborare) utilizzabili per un corrente lavoro di segreteria.
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